31 anni dalla proclamazione del medico santo Giuseppe Moscati

Visita guidata teatralizzata “Giuseppe Moscati, un lampo nell’eterno”

 

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Giuseppe Moscati

Napoli – Domenica 21 ottobre ore 18.30, NarteA propone la visita guidata teatralizzata “Giuseppe Moscati, un lampo nell’eterno”, in occasione del 31esimo anniversario dalla proclamazione del “medico santo”. A guidare gli ospiti negli ambienti del Museo delle Arti Sanitarie e della Farmacia storica del Complesso degli Incurabili, saranno i medici volontari dell’Associazione Il faro d’Ippocrate. Testi e regia della visita sono a cura di Febo Quercia, interpretati da Raffaele Ausiello, Annalisa Direttore, Peppe Romano e Katia Tannoia.

Il 25 ottobre 1987 Giuseppe Moscati viene proclamato santo da papa Giovanni Paolo II. La visita teatralizzata di NarteA vuole rievocare la figura di un uomo di scienza e carità, che ha profuso l’intera esistenza nella cura disinteressata dei poveri, dedicandosi senza sosta anche alla ricerca scientifica, che lo condusse a importanti scoperte. Moscati, grande innovatore della medicina, sarà proclamato santo, per il coraggio mostrato, non solo in circostanze eccezionali quali l’eruzione del Vesuvio o l’epidemia di colera che funestò la città di Napoli nel 1911, ma soprattutto per l’impegno quotidiano a favore dei malati più poveri. La dedizione nella cura dei degenti non sottrae comunque tempo allo studio e alla ricerca medica, che Moscati portò avanti attuando un concreto equilibrio fra scienza e fede cattolica.

Per concentrarsi sul lavoro in ospedale e restare accanto agli infermi, ai quali era molto legato, nel 1917 rinunciò all’insegnamento e alla cattedra universitaria lasciandola all’amico professore Gaetano Quagliariello. Nel 1922 conseguì la Libera Docenza in Clinica Medica generale, con dispensa dalla lezione o dalla prova pratica ad unanimità di voti della commissione. Numerose sono le sue ricerche che trovarono pubblicazione su riviste italiane e internazionali; importantissime, quelle pionieristiche sulle reazioni chimiche del glicogeno. A soli 46 anni, dopo un improvviso malore, morì sulla poltrona di casa. È il 12 aprile 1927: “Oggi Napoli ha perduto un grande medico, ma i poveri hanno perso tutto”, così viene diffusa la notizia della morte di un medico destinato ad essere ricordato per l’eternità.