Andrea Bocelli: “Ho avuto il Covid-19, ora dono il plasma per la ricerca” (Video)

Il tenore è stato tra gli artisti più impegnati a tenere alta l’attenzione sulla ricerca in questo periodo di pandemia

 

(Fonte repubblica.it)

Andrea Bocelli ha avuto il coronavirus e ha scelto di donare il plasma per la ricerca. Il tenore è stato al centro prelievi dell’ospedale Cisanello di Pisa per donare il plasma ai fini dello studio, coordinato dall’Aoup, sulla cura per i malati di Covid. L’artista è stato infatti tra i casi positivi di Coronavirus come svelato dai lui stesso stamani: la scoperta il 10 marzo scorso dopo aver fatto il tampone. Parlando con i giornalisti fuori dall’ospedale Bocelli ha spiegato di non aver avuto particolari problemi: un po’ di febbriciattola ma in pratica è stato un asintomatico. Contagiati, ha spiegato, anche la moglie, che a sua volta ha donato il plasma, e i due figli.

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Durante la lunga quarantena Bocelli è stato tra gli artisti più impegnati nelle varie maratone musicali che hanno tenuta alta l’attenzione sulla necessità di donare: protagonista di uno straordinario concerto nel Duomo deserto di Milano la vigilia di Pasqua, ma anche nel cast globale di One World Together, unico italiano con Zucchero, tra Elton John e Lady Gaga.

Andrea Bocelli: "Ho avuto il coronavirus, ora dono il plasma per la ricerca"

Ai giornalisti che erano all’ospedale ha detto: “Ci sono tante riflessioni da fare, grazie a Dio non ricopro ruoli politici, perciò non sono chiamato a prendere decisioni e non vorrei neppure essere nei panni di chi deve prenderle. Capisco che c’è stato un momento complicatissimo quando c’è stata l’emergenza negli ospedali, però io mi guardo intorno e ora vedo una situazione che è assolutamente normale, quello che non è normale è il comportamento di coloro che ancora oggi temono questo virus come la lebbra e un Paese che è in ginocchio perché le attività stentano a riprendere”.

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Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se ritenesse allora ci fosse troppo allarmismo Bocelli ha aggiunto: “In questa fase mi sento di dire dì sì, all’inizio era giusto e giustificato specialmente da parte di chi doveva prendere decisioni importanti perché si trattava della vita di tante persone. Ora passati due-tre mesi cominciamo ad avere intanto le cure, a capire che il virus si è indebolito: io non sono un virologo né un infettivologo come il professor Menichetti, però abbiamo letto tutti molto e io penso che ci siano valutazioni da fare, soprattutto sui numeri, quelli dati sono almeno contrastanti”.

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Sempre rispondendo ai giornalisti Bocelli ha riferito di vivere male la situazione, “quando non si riesce ad avere il controllo sulle situazioni, perché quello che è successo è qualcosa di incomprensibile: per qualche giorno ho pensato di vivere in un sogno, sperando di svegliarmi da un momento all’altro e di dire è stato un brutto sogno, è finito. Il fatto che un virus che appartiene alla famiglia dei virus che portano l’influenza, il raffreddore, il mal di gola, possa mettere in ginocchio un mondo intero è una cosa che ancora oggi faccio fatica a metabolizzare”.

Fonte repubblica.it