Arrestati ladri di biciclette a Meta

Da Napoli in costiera sorrentina per fare forse un ‘affare’ con i velocipedi elettrici

 

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Bicicletta elettrica

Meta – Da Napoli in costiera sorrentina ladri di biciclette le rubano per fare forse un ‘affare’ ma sono arrestati.

Ladri di biciclette, queste parole ricordano un film del dopoguerra quando c’era ancora la fame ed anche una bicicletta era un bene prezioso, come lo sono ancora oggi specialmente quelle elettriche che sono entrate di moda negli ultimi decenni.

Ma la loro storia si rifà indietro nel tempo di circa 150 anni. Fin da quando furono introdotti i primi velocipedi infatti si cercò di applicare ad essi i motori a vapore allora in voga. In questo periodo la storia delle bici elettriche e quella delle moto si intrecciano, un po’ come avviene per uomini e scimmie, che hanno antenati comuni da cui sono evolute specie diverse.

Solamente alla fine del diciannovesimo secolo cominciarono ad apparire bici con motori elettrici; il problema principale all’epoca (e ancora oggi, in un certo senso) erano le batterie, con dimensioni e peso enormi rispetto a quelle usate adesso.

Oggi le batterie sono piccole ma questi tipo di bici fanno molta gola a tanti e chi non la può possedere o deve fare un ‘bussines’ cerca di procurarsela in modi differenti dall’acquistarla, e così hanno attuato Claudio Diego Dato Chierchia, un 19enne di Mugnano già noto alle forze dell’ordine, ed Edmilson Jorge Montero, coetaneo incensurato di origini capoverdiane ma residente nel centro storico di Napoli.
Sono arrivati in costiera e nella cittadina hanno adocchiato un condominio che aveva questi velocipedi elettrici parcheggiati, sono passati all’azione: uno aveva scavalcato la rete di recinzione che faceva da ‘confine’ e sottratto le biciclette, mentre l’altro era in strada, con le braccia alzate, pronto a ricevere la refurtiva per farla passare dall’altro lato.

Ma sono stati individuati dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della compagnia di Sorrento, coordinati dal capitano Marco La Rovere, ed arrestati per furto aggravato e processati.

Finito il processo per direttissima al Tribunale di Torre Annunziata, Chierchia e Montero si sono visti convalidare la misura e disporre l’obbligo di firma presso i carabinieri, mentre la refurtiva del reato, le due bici, sono state restituite ai proprietari.

 

GISPA