Bimbo ucciso a botte, sospese maestre

Sospensione per la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Quasimodo e le maestre del piccolo Giuseppe, interviene sull’argomento il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli

Redazione – La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Quasimodo e le maestre del piccolo Giuseppe, sono state sospese. L'immagine può contenere: 1 persona, occhiali e primo piano

Il bambino, figlio di una donna della costiera sorrentina, Valentina Casa, fu ucciso di botte dal patrigno, Tony Essoubtì, nella loro casa di Cardito alla fine del mese di gennaio scorso, poiché i bambini facevano urla e schiamazzi li ha prima picchiati e poi ha usato la mazza della scopa.

Sul piccolo di 7 anni erano visibili dei lividi, e nella scuola che frequentavano in molti sapevano probabilmente delle violenze che i bimbi subivano tra le mura di casa ma nessuno avrebbe mai denunciato nulla, perciò le maestre avrebbero saputo ma non parlato.

Sull’argomento interviene il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli con una nota sul suo diario di Facebook: “Riteniamo sacrosanta la sospensione della dirigente scolastica e delle maestre della scuola frequentata dal piccolo Giuseppe, il bambino di 7 anni ucciso di botte mesi fa dal patrigno a Crispano. Il procedimento a loro carico per omessa denuncia servirà a chiarire la loro posizione sotto il profilo penale ma, per il momento, è giusto che il Miur abbia irrogato delle sanzioni di carattere disciplinare. Nonostante le tumefazioni che il bambino presentava al momento dell’arrivo a scuola non hanno mai edotto i servizi sociali del problema, stendendo un velo di omertà che è assolutamente inaccettabile per un insegnante o per un dirigente scolastico”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Chi si occupa dell’eduzione dei bambini non può lavarsi le mani dei maltrattamenti che questi possono subire in famiglia, a maggior ragione se lividi e tumefazioni sono ben visibili. Speriamo vivamente che la vicenda processuale circa la morte del piccolo Giuseppe si concluda con un preciso accertamento delle responsabilità sia di chi lo ha materialmente ammazzato sia di chi ha preferito voltarsi dall’altra parte”.


GiSpa