Calano ancora l’incidenza settimanale e l’indice di trasmissibilità Rt

In calo il tasso di occupazione in terapia intensiva e nei reparti di area non critica

 

Redazione – Scendono ancora l incidenza settimanale e l indice di trasmissibilità Rt

Si rileva una lieve diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.416 per 100.000 abitanti (24/01/2022- 30/01/2022) contro 1.661 per 100.000 abitanti (17/1/2022-23/1/2022), dati flusso Iss. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati raccolti dal ministero della Salute (1.362 per 100.000 abitanti nel periodo 28/01/2022- 03/02/2022 contro 1.823 per 100.000 abitanti nel periodo 21/01/2022-27/01/2022).

Nel periodo 12 gennaio 2022 – 25 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 – 0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,89 (0,88-0,9) al 25/01/2022 contro Rt=0,96 (0,94-0,99) al 18/01/2022.

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva continua a diminuire arrivando al 16,0% (1.549/9.680), al giorno 01/02/2022, rispetto al 17,5% (1.691/9.668), al giorno 25/01/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 1.691 (25/01/2022) a 1.549 (01/02/2022), con un decremento relativo dell’8,4%. Il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale è in leggera diminuzione; è pari al 30,4% (19.873/65.418). Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 20.037 (25/01/2022) a 19.873 (01/02/2022) con un decremento relativo dello 0,8%.

Diminuisce il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (553.860 contro  652.401 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% contro 18% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% contro 38%) ed anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% contro 45%).