Campagna di comunicazione sui social di Punta Campanella

“Rispetta le regole dell’Area Marina Protetta”, rivolta ai diportisti e ai tanti visitatori della zona protetta, inserita tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, un sito interessato da un’enorme affluenza di barche durante i mesi estivi

Potrebbe essere un'immagine raffigurante natura, lago e montagna

“Rispetta le regole dell’Area Marina Protetta”. Punta Campanella lancia una campagna di comunicazione sui social rivolta ai diportisti e ai tanti visitatori della zona protetta, inserita tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, un sito interessato da un’enorme affluenza di barche durante i mesi estivi.

Sono animali sociali che vivono in zone acquatiche e uccelli migratori, si trovano in tutto il Mediterraneo. Prediligono zone umide, per questo motivo solo eccezionalmente si fermano nell’area della costiera sorrentina, in genere quando sono stremati e necessitano di riposo.

“Il regolamento del Parco vieta alcune attività non per il solo gusto di farlo – spiegano dall’AMP Punta Campanella – Ci sono delle ragioni ben precise dietro ogni divieto. Ragioni e valutazioni scientifiche che hanno l’obiettivo di salvaguardare il mare, la ricca biodiversità e assicurare che il sito abbia un futuro e sia preservato anche per le prossime generazioni. C’è la possibilità di fruirne, di godere della bellezza naturale e paesaggistica senza arrecare danni. Basta rispettare alcune semplici regole”, sottolineano dal Parco Marino.

E allora, non entrare e non attraversare le zone Rosse, Vervece e Vetara, una delle prime regole da rispettare. In particolare per il Vercece, lo scoglio della Madonnina sacra sommersa, dinanzi a Marina della Lobra. Si trova proprio sulla rotta che dalla penisola sorrentina va verso Capri. Ed è soggetto a un transito di unità navali impressionante, soprattutto nei weekend, ma non solo. Ci sono 4 grandi boe gialle che circondano lo scoglio e formano l’area della zona rossa vietata. Qui non si può entrare, neanche per fare un bagno, figurarsi attraversarlo con le barche. Bisogna passare al di fuori delle boe gialle. Un semplice accorgimento che però è molto importante per non arrecare disturbo e immettere sostanze inquinanti in un sito ricco di biodiversità, nel quale la natura fa il suo corso senza il disturbo dell’uomo.
Altra zona sensibile è la Baia di Ieranto. Qui, nell’ultimo monitoraggio effettuato dal Parco, sono state censite 260 specie diverse. E c’è anche una vasta prateria di posidonia, la pianta marina che produce ossigeno e che è fondamentale per l’ecosistema della baia, offrendo riparo a molte specie, quali cavallucci e stelle marine. A Ieranto non si può entrare a motore né tantomeno ancorare. Gettare l’ancora vuol dire strappare la posidonia dal fondale. Un danno molto serio. I diportisti potranno, invece, da metà giugno in poi, ormeggiare in tutta sicurezza e senza causare danni nel vicino campo boe dell’AMP, in località Le Mortelle, nella splendida cornice di Marina del Cantone. Le boe, ecosostenibili, sono fissate al fondale senza alterare la prateria di posidonia. Ci sono anche altri siti sensibili, come Li Galli e Crapolla, zone Gialle, da non attraversare a motore e, naturalmente, con divieto di ancoraggio. A Crapolla, la scorsa estate, l’AMP ha posizionato una barriera di boe per evitare che le barche entrino nello splendido fiordo, a breve saranno di nuovo installate. La situazione ai Galli è invece molto complessa, con decine di imbarcazioni che ignorano i divieti, prevista una stretta e azioni in grado di ridurre il fenomeno. Tra le attività da evitare nell’Area Marina Protetta, naturalmente, la pesca senza autorizzazione. Assolutamente vietata la pesca subacquea. Le Aree Marine Protette servono, innanzitutto, a evitare il sovrasfruttamento delle risorse biologiche dovute ad attività di pesca non gestite correttamente. Se rispettate, le regole sulla pesca possono garantire una crescita della biodiversità e un incremento, anche considerevole, della biomassa, cioè di pesci e fauna marina. Effetto che poi può riversarsi anche sulle zone esterne del Parco, il cosiddetto spillover. Un effetto positivo che fa bene alla natura ma anche agli stessi pescatori.
Il rispetto delle regole offre quindi vantaggi a tutti, a fronte di piccole rinunce. Sono previste sanzioni amministrative con multe salate per chi non rispetta il regolamento e, nei casi più gravi, anche l’avvio di procedimenti penali.
Molte attività, invece, sono consentite, come il transito a velocità moderata nelle zone Verdi, le immersioni autorizzate con uno dei numerosi diving operanti nel Parco, o anche snorkeling ed escursioni in canoa.

“L’invito che rivolgiamo a tutti è quello di godersi appieno questa meravigliosa natura che ci è stata donata rispettandola. Abbiamo il dovere di lasciare questo dono anche alle future generazioni. Possiamo fruirne senza arrecare danno. Basta rispettare alcune semplici regole” concludono dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella.