Campania, mascherine sequestrate dalla Gdf

A Napoli ed a Marcianise avevano il marchio “CE” falso, non erano conformi ed erano provenienti dalla Cina

 

 Campania – La Guardia di Finanza a Napoli ed a Marcianise ha sequestrato oltre 20mila mascherine che avevano il marchio “CE” falso, non erano conformi ed erano provenienti dalla Cina.

Più di 24mila mascherine i Baschi Verdi le hanno poste sotto sequestro nella zona orientale del capoluogo partenopeo, Ponticelli, insieme sono finiti sotto sequestro ben 5.000 confezioni di farmaci, anch’essi proveniente dal paese mediorientale.

Tutto è iniziato quando i militari della Guardia di Finanza durante un controllo si sono imbattuti in un 39enne di origine cinese, che aveva reso delle dichiarazioni contraddittorie nel corso di uno dei controlli sugli spostamenti.

Dopo il controllo in strada c’è stato quello nella sua abitazione, i presidi medici sono stati sequestrati ed il responsabile è stato denunciato per commercializzazione abusiva di medicinali, vendita di prodotti con segni mendaci e ricettazione, oltre ad essere stato sanzionato e segnalato al prefetto che per lo spostamento senza valida giustificazione.

In provincia di Caserta, a Marcianise, i Baschi Verdi di Aversa hanno individuato e sottoposto a sequestro oltre 22.000 mascherine facciali con marchio “CE” falso prodotte e/o importate senza alcuna verifica sui requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa di settore e rivendute a diverse farmacie della provincia.

Il sequestro è nato da una delle tante segnalazioni ricevute durante questa emergenza sanitaria da parte dei cittadini che lamentano un ingiustificato aumento dei prezzi dei prodotti anti contagio venduti nelle farmacie e parafarmacie.

I finanzieri si sono recati in un farmacia ed hanno proceduto a verificare la tipologia delle mascherine in vendita ed il rispetto delle prescrizioni previste dai DD.P.C.M. 10 e 26 aprile 2020 e dell’Ordinanza n. 11/2020 del Commissario Straordinario per l’emergenza, in materia di prezzo calmierato di tali beni.

Erano in vendita diverse tipologie di mascherine le quali molte provenienti dalla Cina e rivendute da grossisti locali ed in particolare da tre di questi con sede in Nola e Napoli.

In un altro caso le mascherine, sempre di provenienza cinese, erano classificate con la sigla “KN95”, indicante la conformità a uno standard qualitativo extracomunitario che prevede anch’esso una serie di parametri minimi di sicurezza, sebbene in parte diversi da quelli richiesti dalla norma tecnica europea. Anche in questo caso, però, il marchio CE era apposto in modo totalmente illecito, sulla base di una certificazione di un ente di Hong Kong non avente alcun valore in Europa.

I finanzieri hanno denunciato i responsabili delle aziende ispezionate di vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici alle competenti Autorità Giudiziarie per l’ipotesi di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.