Campania V-Day, vaccinato anche De Luca

Vaccinazione per tutti i cittadini e sulla scuola non si apre il 7 perché si devono valutare i dati dei contagi

 

Campania – Nel giorno del V-Day si è vaccinato anche il governatore Vincenzo De Luca.

Dall’ospedale Cotugno lo stesso governatore poi ha detto che ci deve essere la vaccinazione per tutti i cittadini e sulla scuola non si apre il 7 perchè si devono valutare i dati dei contagi, mentre sulla sua controversi con il sindaco De Magistris afferma che non ha avuto scontri con nessun sindaco, qualcuno per farsi pubblicità pensa di litigare con lui.

Con il vaccino speriamo che si riesca ad intravedere quel lumicino in fondo al tunnel che ci ha avvolti fino ad oggi senza poter trovare una via d’uscita. Lo stesso presidente De Luca è speranzoso: “Senza angosce ci avviamo all’uscita dall’epidemia. Oggi abbiamo questa giornata dimostrativa, poi aspettiamo che arrivino tutti i vaccini per i cittadini e se Dio vuole, un passo alla volta, usciamo dalla tragedia”. Continuando dice che senza il vaccino ci sarebbero stati dei mesi bui, ed esorta ad avere nei prossimi mesi dei comportamenti responsabili, e si vedrà metà gennaio che succede dopo il periodo delle feste natalizie.

Su questa importante giornata del V-Day, asserisce che essa è “simbolica, ma quando inizia la vaccinazione di massa dei cittadini ci vogliono criteri seri, rapportati alla popolazione, ogni altro criterio sarebbe da mercato nero”. Poi “quando comincia a metà gennaio la vaccinazione per tutti pretenderemo la distribuzione del vaccino alle Regioni proporzionale alla popolazione residente, niente di più o niente meno”, stoccata sul numero di dosi assegnate in prima battuta alla Campania.

Andando al problema del ritorno in classe degli alunni per la didattica in presenza, non muove un dito da quello che ha detto in passato: “Sento che si parla della riapertura dell’anno scolastico il 7 gennaio, queste sono cose che mi fanno impazzire. Come si fa a dire ‘si apre’ senza verificare il 3, il 4 gennaio la situazione? In Campania non apriamo tutto il 7. Si devono valutare i dati e l’idea di mandare a scuola il 50% degli studenti è un’idea che la Campania non condivide, valutiamo un passo alla volta il rientro, ma certamente non mandiamo in blocco il 50% a scuola”.

Sulla diatriba con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, sottolinea. “Io non ho avuto scontri con nessun sindaco, qualcuno per farsi pubblicità pensa di litigare con me, ma io non apro mai polemiche con personaggi in cerca d’autore, che hanno problemi patologici, di psichiatria democratica”. La prua della sua nave e sulla rotta di quello che si deve attuare in futuro: “Noi pensiamo a lavorare e sarebbe bene che in tutte le realtà urbane tutti dessero una mano a contenere l’epidemia, diffondendo comportamenti responsabili. Ricordo che la Campania è diventata zona rossa dopo che in tutta Italia hanno trasmesso le immagini del lungomare di Napoli con migliaia e migliaia di persone e senza una pattuglia della polizia municipale e delle forze dell’ordine. Ogni istituzione ha le sue responsabilità, se la Regione fa un’ordinanza l’obbligo di farla rispettare tocca alle forze dell’ordine e alla polizia municipale. Quindi dovreste valutare le assenze e le latitanze, in maniera laica, senza confusione di ruoli”.

Sul suo agire prendendo delle drastiche decisioni per quel che riguarda il virus, ribadisce: “Se ho sbagliato qualcosa nella gestione del Covid in Campania lo diranno gli storici. Io sono tra i responsabili del miracolo. Mi pento del basso tasso di occupazione della terapia intensiva e della percentuale di morti covid più bassa d’Italia”.

GiSpa