Si tratta della prima persona al sud tratta con il Remdesivir, un antivirale attualmente non in commercio usato per infezioni da virus potenti
Redazione – All’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta c’è il primo paziente guarito con il farmaco anti-ebola, ossia il Remdesivir che è un antivirale attualmente non in commercio ed usato per infezioni da virus potenti.
Il primo caso in tutto il Sud trattato con questo farmaco che nelle poche volte in cui è stato utilizzato finora, ha dimostrato di essere efficace nella lotta contro l’invisibile nemico, lo ha messo a disposizione gratuitamente dalla casa farmaceutica produttrice Gilead.
Il professore Paolo Maggi, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale casertano e docente dell’università Vanvitelli, spiega come è stato utilizzato il Remdesivir: “Il paziente positivo al Covid-19 era ricoverato nel reparto di Rianimazione, è stato trattato per pochi giorni con Remdesivir, in combinazione con farmaci anti-hiv e antimalarici. Le sue condizioni sono migliorate, è stato estubato e si è negativizzato al tampone. È guarito, ma per la ripresa e le dimissioni ci vorrà ancora del tempo”.
Intanto in collaborazione con Aifa (agenzia italiana del farmaco) e con il Ministero della Salute si sta attivando un programma di uso compassionevole “di accesso allargato”, che prevede un iter più veloce rispetto all’uso su base individuale.
Questo farmaco è in sperimentazione sui pazienti che hanno contratto il Covi-19, da poco tempo anche in altri 12 centri, tra cui l’ospedale Sacco di Milano, il Policlinico di Pavia, l’azienda ospedaliera di Padova, quella di Parma e lo Spallanzani di Roma.