Chiesa Santa Teresa, verso il “miracolo”

Sembra allontanarsi lo spettro della chiusura da parte dei carmelitani

 

Piano di Sorrento – Sembra allontanarsi lo spettro della chiusura da parte dei carmelitani per la chiesa di Santa Teresa, forse si va verso il “miracolo”.

Con ogni probabilità sia la delibera adottata all’unanimità nel consiglio comunale e sia le circa 7mila firme sottoscritte dai fedeli, hanno avuto il loro effetto, quello che dalla Casa Generale dei carmelitani si voglia non chiudere ma di ampliare il numero dei preti.

Almeno ora per su questa rotta sembra essere messa la prua, il tutto trapela dalla mail che il superiore generale dei carmelitano, padre Saverio Cannistrà, ha mandato al sindaco Vincenzo Iaccarino, nella quale afferma che non è stata ancora “presa nessuna decisione a riguardo alla cessazione del servizio presso la chiesa di Santa Teresa”. Nella stessa scrive ancora: “Al contrario è nostro il desiderio di rafforzare la presenza dei padri che è ridotta attualmente a soli due confratelli”.

Da queste parole si evince il proposito di non porre fine alla loro presenza in questa chiesa, una tra le più antiche della cittadina costiera, infatti nel 1633 l’Università del Piano fa richiesta dell’istituzione di un convento dei carmelitani nel proprio territorio. Nel 1661 i carmelitani iniziarono così la costruzione del loro convento con il contributo dei fedeli, che sarà dedicato a Santa Teresa. La cerimonia della prima pietra avvenne alla presenza dell’Arcivescovo Paolo Suardo. Nel 1678 sono già realizzate le due ali della struttura del Convento con dodici monaci che vi risiedono.

La chiesa annessa all’omonimo convento, è a tre navate, e posta alla fine di una pittoresca scalinata che parte dal corso Italia e confluisce sul sagrato, fu costruita fra il 1663 ed il 1687, fu voluta dai fedeli con i contributi raccolti presso il popolo ed il cospicuo apporto del barone Renato de Massa (come si evince da una lapide con scritta latina del 1687 posta sulla facciata).

Il 28 aprile 1691 la chiesa fu inaugurata dall’Arcivescovo Diego Petra. Oggi l’ex convento ospita il glorioso ’Istituto Nautico “Nino Bixio”, uno dei più antichi d’Italia, e, nonostante varie trasformazioni che la struttura ha subito nel tempo è ancora intatto, l’antico chiostro con il colonnato ad archi.

Questa la sua storia passata, mentre quella di oggi, che voleva porre fine alla presenza dei suddetti carmelitani, scrive che con ogni probabilità stanno per rescindere dalla loro decisione, e di aumentare la presenza di altri religiosi. Forse saranno “prelevati” da altre località italiche.

Sembra aver avuto, per ora, effetto il pressing sia del sindaco Vincenzo Iaccarino, che della delibera votata all’unanimità che le firme raccolte, ed ora si aspetta l’incontro, che si terrà a Roma, tra il primo cittadino ed il superiore generale dei carmelitani. Certamente il sindaco ribadirà che la chiesa e l’annesso convento devono restare aperti “in ossequio alle antiche ed originarie volontà della comunità di Piano”, ed inoltre “per salvaguardare una presenza religiosa viva e partecipata in città”.

GiSpa