Ci crede il Costa d’Amalfi ma è beffato

In zona extra time la beffa atroce della Virtus Avellino

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Foto tratta dal diario di Facebook del Costa d’Amalfi

 

CAMPIONATO DI ECCELLENZA

COSTA D’AMALFI – VIRTUS AVELLINO 2-2
34º Cestaro – 37º Lippiello – 89º War – 92º D’Andrea

COSTA D’AMALFI
Napoli, Vitiello Raffele, Pommella (68º War), Cestaro, De Luca, Cantilena, Di Landro (65º Vitiello Luigi), Lettieri, Marino, Mascolo, Catalano.
All. Contaldo (a disp. Faggiano, Aliberti, Reale, De Crescenzo, Ruggiero)

VIRTUS AVELLINO
Nazzone, Limatola (72º D’Acierno), Cioffi, Gaita (59º Viscido), Alleruzzo, Cucciniello, Caggiano, Lippiello (83º Della Sala), D’Andrea, Lattarulo, Gagliardo.
All. Criscitiello (a disp. Giliberti, Trifone, Branchi, Modano)

Arbitro: Antonio Rapuano di Benevento.

Assistenti: Ferdinando Savino e Giovanni Di Meglio di Napoli.

Ammoniti: War – Limatola, Lippiello, Gagliardo, Caggiano
Angoli: 6-2 Costa d’Amalfi
Recupero: 1’ – 4’
Note: Al 72º espulsi Cantilena e Gagliardo.

Ancora una beffa, ancora recriminazioni, ancora e ancora. Dopo la beffa di Agropoli, ancora un boccone amaro da mandare giù.
Ormai non troviamo più gli aggettivi adatti per descrivere una classe arbitrale ai limiti dello scandalo, poco in forma o poco onesti. Quest’oggi è davvero da ufficio inchiesta un calcio di rigore netto, solare, chiarissimo, negato per un fallo da karate in area su capitan Cestaro, con l’arbitro a 3 metri dall’azione, ed ha del clamoroso l’espulsione di Cantilena, reo di aver avuto un faccia a faccia verbale con Gagliardo, che era già ammonito.
Eppure i costieri disputano una grande gara, contro una squadra veramente in palla e che ha dimostrato fino ad ora di valere la posizione che occupa. Il vantaggio arriva al 34º con capitan Cestaro, lesto a ribadire in rete un angolo di Mascolo, ma passano solo 3 minuti ed ancora su corner è Lippiello che pareggia i conti. Nella ripresa i costieri fanno la gara, sprecando anche diverse palle gol. Al 57º Cestaro viene abbattuto in area di rigore con un calcio volante degno di una cintura nera di karate: per l’arbitro è tutto regolare, forse credendo di trovarsi in un palazzetto per un torneo di arti marziali. Al 72º invece decide di cacciare fuori Cantilena, reo di aver avuto uno scontro verbale con Gagliardo che aveva appena commesso fallo, e che era già ammonito: siccome ammonirli entrambi avrebbe significato l’espulsione di un solo giocatore, ha cercato di essere equo mandandoli via in coppia perchè altrimenti il giocatore della Virtus si sarebbe potuto sentire solo. Al 82º la grande occasione capita sui piedi di Marino che, tutto solo peró, calcia addosso al portiere in uscita. I costieri però continuano a crederci e ad un minuto dallo scadere trovano il meritato vantaggio: cross dalla sinistra di Mascolo, sul secondo palo irrompe War che, con un destro al volo, fa esplodere il San Felice. Ma l’ennesima beffa è dietro l’angolo, e al 92º, come una pugnalata allo stomaco, la Virtus trova l’insperato pareggio con D’Andrea, lesto a farsi trovare ben piazzato su una palla lanciata lunga.
Purtroppo non c’è neanche il tempo di tentate un’altro assalto, in una gara giocata ad ottimi livelli ed in cui la vittoria era forse la giusta ricompensa.
Adesso si fa durissima, e non si puó più sbagliare, anche perchè arrivano tre scontri diretti che decreteranno le sorti del Costa d’Amalfi. La strada è ancora lunga, e si è ancora padroni del proprio destino, ARBITRI PERMETTENDO.

 

UFFICIO STAMPA
FC COSTA D’AMALFI