Circum, De Gregorio da ragione ma rivendica i buoni risultati

Il presidente dell’Eav ammette che le cose non vanno bene ma dopo risanato il bilancio si è svoltato

 Redazione – Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ammette che le cose non vanno bene e da ragione ai pendolari ma ha anche le sue perché ammette che le cose non vanno bene.

In un comunicato diramato sul sito dell’Eav spiega le cose come stanno, certamente quello che sta accadendo in questi ultimi giorni non vanno a suo favore, ma lui è entrato quando c’era un debito di 750 milioni. E con un grande sacrificio, firmando, faticosamente e coraggiosamente, centinaia di transazioni e portando avanti un piano certificato da Deloitte che ha consentito alle casse pubbliche un risparmio di oltre 100 milioni di euro (a fronte di perdite per 330 milioni negli anni 2012-15). Così dopo che il bilancio è stato risanato si è potuto programmare assunzioni ed investimenti.

Ma è logico che il risanamento non può essere fatto in un batter d’occhio, ma le condizioni per migliorare sono tutte in campo.

Questo il comunicato diramato:

“La circumvesuviana funziona male, è colpa di De Gregorio’, dice qualcuno. ‘La circumvesuviana funziona ancora, è merito di De Gregorio’, ribatte qualcun altro. La mia opinione è semplice: De Gregorio, alle condizioni date, sta facendo il possibile.

Che i pendolari si lamentino del servizio della Circumvesuviana è comprensibile: il servizio funziona ancora male. Che Cesaro chieda le mie dimissioni è ovvio: potrebbe mai ammettere che l’azienda che aveva lasciato quattro anni fa in fallimento, oggi ha riaperto tutti i cantieri, indetto gare per nuovi treni, programmato 350 assunzioni che perfezionerà entro l’anno, risanato il bilancio, che oggi è tra i primi d’Italia in termini di solidità con un patrimonio che è passato da 10 a 150 milioni di euro in tre anni?

Il cambiamento è un percorso lungo e difficile. I primi due anni del mio mandato li ho impiegati a scongiurare un fallimento dato per certo: basta con la favola del regalo di 600 milioni! Nessun regalo, ho solo svolto il mio dovere di amministratore ed incassato un credito che ho trovato già iscritto in bilancio, per pagare debiti per 750 milioni. Cosa che ho fatto firmando, faticosamente e coraggiosamente, centinaia di transazioni e portando avanti un piano certificato da Deloitte che ha consentito alle casse pubbliche un risparmio di oltre 100 milioni di euro (a fronte di perdite per 330 milioni negli anni 2012-15). Sono numeri certificati, non opinioni.

Una volta Risanato il bilancio abbiamo potuto programmare assunzioni ed investimenti.

Questa era la mission che ho ricevuto dal presidente De Luca e che sto portando avanti.

La manutenzione dei treni non spetta a me, ma spetta a quei dirigenti ed a quel personale che ho trovato in azienda e che quindici anni fa portava tecnicamente bene avanti il servizio e che quindi devo ritenere sia ancora in grado di farlo oggi. Certo la carenza di personale produce effetti negativi , occorre un urgente ricambio generazionale e forze nuove perché  il personale è davvero ridotto ai minimi termini. Entro poche settimane assumiamo 20 giovani ingegneri, a seguire macchinisti, operai ecc.

Oggi sulla circumvesuviana mancano treni e personale per condurre i treni. Il servizio è carente? È un miracolo che esista.

Le condizioni per migliorare? Sono tutte in campo: gara per nuovi treni, investimenti ed assunzioni.

Accetto tutte le Critiche, purché mi si indichi  dove ho sbagliato.

  1. Nel fare la transazione con Ansaldo per rimettere sui binari 20 treni metrostar? Senza la transazione stipulata dal sottoscritto nel 2016 che ha rimesso in esercizio 20 treni  comprati negli anni 2008-11 e che erano praticamente fermi in magazzino, oggi la circumvesuviana sarebbe morta: infatti se abbiamo oggi mille problemi con 55-60 treni in circolazione, ne avremmo avuto diecimila di problemi con 35-40 treni in circolazione.
  2. Nel non aver messo in tempo sui binari treni i dati in revamping cinque anni fa, quindi prima del mio arrivo, a due imprese che poi purtroppo sono state dichiarate fallite?

Se avessi risolto il contratto avrei messo forse le carte a posto mai treni, già consegnati ai fornitori, non li avremmo mai più rivisti in Eav ed invece il primo è stato già consegnato ed è in servizio.

Dobbiamo recuperare un ritardo di programmazione di almeno venti anni nell’acquisto di treni e nel reclutamento del personale.  Siamo determinati a farlo pur tra mille problemi. È una sfida difficile, al limite del possibile.  Bisogna Affrontare problemi strutturali e culturali, se non affrontiamo i quali ogni tentativo resterà vano.

Giusto che i pendolari della circumvesuviana si lamentino di Eav. Sbagliato confondere chi ci ha messo la faccia sulla patata bollente di Eav con il problema antico di Eav.

Infine ricordo che Eav non è solo Circumvesuviana. Sulla Cumana e metroCampania abbiamo immesso in esercizio 13 treni nuovi: nei cinque anni precedenti I treni nuovi messi in esercizio sono stati pari a zero. Abbiamo riqualificato 30 stazioni: nei precedenti 5 anni zero! Sulla gomma abbiamo risolto tutti i nodi lasciati dal fallimento (questa volta dichiarato formalmente proprio in tribunale nel 2012) di Eavbus, ricomprando dal fallimento tutti i beni  per svolgere il servizio. Sugli investimenti abbiamo trovato tutti i cantieri chiusi, oggi abbiamo tutti i cantieri aperti , definito tutti i contenziosi e lavori in corso per oltre un miliardo di euro . La funivia del faito? Era chiusa, oggi è un gioiello.

Io vado avanti serenamente, con la consapevolezza dei mille problemi ancora da affrontare ed anche con la consapevolezza che occorrano scelte radicali, anche nella governance e nei rapporti tra aziende e proprietà,  nonché nelle relazioni sindacali, per ottenere davvero un cambiamento nelTPL campano . Cambiamento che non dipende affatto solo da De Gregorio! Magari fosse così e se fosse utile e me lo chiedesse il Presidente De Luca non avrei alcun problema a fare un passo indietro.  Il lavoro e nuovi progetti , ringraziando Dio, non mi mancano. E la poltrona di Eav mi espone a rischi e responsabilità quotidiane, di ogni genere, enormi”.