Circum, treno investe un cane

Ha subito delle gravi ferite ma i macchinisti e il capotreno hanno fermato immediatamente la corsa per soccorrerlo e chiedere aiuto alle autorità competenti

 

Foto tratta da ilmattino.it

 

Redazione – Un treno della Circum investe un cane che ha subito delle gravi ferite, i macchinisti ed il capotreno hanno fermato immediatamente la corsa per soccorrerlo e chiedere aiuto alle autorità competenti.

Nella mattinata del 14 agosto la bestiola era intento a girovagare sui binari della linea Napoli-Sorrento, quando nei pressi della stazione di Leopardi a Torre del Greco, il convoglio che era diretto verso Sorrento lo ha investito. Subito il treno si è fermato ed il cane è stato soccorso, i macchinisti ed il capotreno oltre a soccorrerlo, hanno subito telefonato alla centrale operativa della Circumvesuviana che ha informato le forze dell’ordine. Il quattro zampe è stato messo in sicurezza e lasciato nei pressi del luogo dove è avvenuto l’incidente, nel contempo il convoglio non poteva riprendere la sua corsa perché doveva aspettare che fossero espletate le procedure di sicurezza previste dal protocollo. Fatto ciò ha ottenuto il via libera per riprendere la marcia.

Purtroppo nonostante le martellanti richieste di aiuto del capotreno e dei macchinisti, sinceramente preoccupati per le condizioni di salute del cane, i soccorsi tardavano ad intervenire. Così si attivava il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, che ha lanciato ai soccorritori un SOS attraverso il web: “Fate presto, chiunque ne abbia le competenze, intervenga al più presto”.

Attraverso il suo blog “Cronaca&Dintorni”, la giornalista Mariella Romano, ha fatto il passa parola dando molta visibilità all’accaduto, così i soccorsi sono arrivati ed il povero derelitto cane è stato messo al sicuro. Vista la forza che ha dimostrato certamente si riprenderà, solo che ora deve avere una “casa” sicura.

Intanto i volontari che hanno soccorso e salvato il quadrupede, stanno valutando la possibilità di presentare un esposto per chiedere alla magistratura di indagare sulle cause del ritardo che poteva essere fatale per il randagio.