Rabbia, polemiche e tanta ironia nei commenti dei pendolari della linea ferroviaria che collega decine di comuni in Campania
Redazione – Un’altra mattinata a causa delle soppressioni e dei ritardi dei treni della Circumvesuviana, ed utenti inferociti.
E come il copione di un film, ecco che scoppia la rabbia degli utenti, scoppiano tante polemiche però c’è anche tanta ironia, nelle ore che i pendolari che hanno vissuto a causa di fortissimi disagi dopo peraltro un lungo periodo di gravi disservizi.
Studenti che dovevano raggiungere i loro istituti, lavoratori il posto di lavoro, è stato un vero è proprio dramma ed incubo, chi dovevano entrare a scuola ha perso un’ora e passa, lo stesso chi doveva raggiungere il posto di lavoro.
Soppressioni di corse ma soprattutto ritardi consistenti che hanno provocato ripercussioni su tutte le tratte da e per Napoli, in alcuni casi ci sono stati fino a 30 minuti di ritardi sulle corse, oltre a soppressioni spesso non annunciate nelle stazioni. E di questo si sono lamentati molti viaggiatori.
Sulla linea Poggiomarino-Pompei i viaggiatori sono giunti nella stazione della città partenopea con due ore e mezza perchè due treni sono stati successivamente soppressi, non c’è stata comunicazione in alcune stazioni, ed il terzo è arrivato con oltre mezz’ora di ritardo a destinazione.
Mentre nella città più popolosa che viene servita dalla Circumvesuviana, Torre del Greco, lavoratori e studenti hanno inscenato proteste anche vibranti.
Seconda quanto ha dichiarato il sindacato Orsa, i disagi sono dovuti alla mancanza di materiale rotabile, cioè convogli: “Questa mattina – informa Gennaro Conte, referente della sigla sindacale – uno dei primi treni in transito si è rotto. In generale però quanto sta succedendo oggi è dovuto alla mancanza di materiale. Un’ennesima contraddizione per un’azienda che proprio ieri ha presentato il piano per attivare le reti wi-fi nelle stazioni della Circumvesuviana. Come a dire che gli utenti potranno usufruire di internet gratuitamente nelle lunghe attese alle fermate”.
Come se non si sapesse da tempo della mancanza di materiale rotabile.
GiSpa