Commemorato l’anniversario della Liberazione, il 25 aprile

Una giornata da non dimenticare dopo una guerra sanguinosa e fratricida con migliaia di morti

 

 Immagine correlataRedazione – Una giornata ed una data da non dimenticare dopo una guerra sanguinosa e fratricida con migliaia di morti, il 25 aprile, l’anniversario della Liberazione.

In questo giorno che rappresenta quello della liberazione dall’occupazione e dall’oppressione tedesca e dei fascisti, dobbiamo ricordarci che la libertà conquistata con lo spargimento del sangue di molti, è un bene da tenersi ben stretto. Dopo quell’8 settembre del 1943, quando l’Italia firmò l’armistizio con gli alleati, iniziò un dramma, che lo era già prima con i bombardamenti alleati, con gli ex alleati tedeschi perché considerarono gli italiani dei traditori. Tanti cittadini della patria italica furono dapprima deportati nei campi di concentramento, nei quali subirono le pene più atroci, come la goccia sulla testa e poi furono bruciati nei forni crematori per occultarne l’esistenza. Ma in tanti furono fucilati per rappresaglia poiché se un soldato tedesco veniva ucciso lo dovevano essere 10 italiani, e l’esempio palese che abbiamo è quello delle Fosse Ardeatine, dove trovarono la morte 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni. Trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, compiuto il 23 marzo da membri dei GAP romani, in cui erano rimasti uccisi 33 soldati del reggimento ‘Bozen’ appartenente alla Ordnungspolizei dell’esercito tedesco.

Ma possiamo citare altri fatti di cronaca dell’epoca che parlano di eccidi verso civili e militari: la strage di Marzabotto, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzena, per citarne solo quelle più famose, di quelle 400 che ne furono messe in atto tra l’8 settembre del ’43 e l’aprile del 1945.

Con tante commemorazioni in molte città italiane, tra cui quelle della costiera sorrentina, si è celebrata questa giornata, poi diventata festa nazionale, per ricordare che quegli anni di guerra non potranno e non devono essere dimenticati dai posteri.

Perché una cosa del genere non avvenga mai più, anche se la mente corre a quello che sta accadendo nella martoriata Siria, dove di interessi sotto ce ne sono molti.

 

GISPA