Coronavirus in Campania, in 24 ore 392 positivi: «Il 98% è asintomatico»

Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, nel corso della diretta Facebook con la quale fa il punto sulla situazione coronavirus in Campania

di  Redazione (Fonte ilroma.net)

«Oggi abbiamo 392 positivi, con un tasso di positivi del 4,6%». Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, nel corso della diretta Facebook con la quale fa il punto sulla situazione coronavirus in Campania.

«Abbiamo registrato numeri elevati in particolare nell’ultima settimana – ha aggiunto De Luca – ma la differenza rispetto a qualche mese fa è che il 98% dei positivi che registriamo sono asintomatici, non hanno cioè alcun problema né di respirazione o tosse e febbre, e abbiamo anche un ridotto numero di arrivi nelle terapie intensive. Il dato di oggi presenta numeri elevati ma, ad oggi una carica virale, un’aggressività del Covid molto minore rispetto a 6 mesi fa. Non è un dato che è scontato rimanga nelle prossime settimane, ma ad oggi il dato è questo».

NUMERI ELEVATI. «Vorrei dire ai nostri concittadini che dobbiamo avere un atteggiamento di tranquillità, di consapevolezza del problema ma di tranquillità». «Ho registrato nei giorni scorsi qualche elemento di depressione e di angoscia – ha aggiunto De Luca – ma depressione e angoscia non aiutano e non servono a risolvere i problemi. Serve la ragione, dobbiamo innanzitutto capire bene qual è la situazione e quindi avere chiaro il quadro anche dei comportamenti che dobbiamo porre in essere nei prossimi giorni». 

DENSITà ABITATIVA. «Ho domandato ai nostri epidemiologi e direttori generali di fornirmi la ragione di questo incremento di positivi che abbiamo registrato in Campania. La prima valutazione che mi hanno proposto è che, nel momento in cui da maggio per decisione del Governo nazionale abbiamo aperto tutto in Italia, è evidente che la Campania, se omologhiamo le posizioni di tutte le regioni, diventa la regione più fragile, più esposta» ha detto De Luca.

«Questo – ha aggiunto – per una ragione oggettiva: perché siamo la regione che ha la densità abitativa più alta d’Italia e, come area metropolitana di Napoli, abbiamo la densità abitativa più alta d’Europa». La «particolare delicatezza soprattutto dell’area metropolitana di Napoli», ha spiegato De Luca, «viene confermato dal fatto che il 65-70% dei positivi registrati in questi giorni li ritroviamo nel territorio delle Asl Napoli 1, Napoli 2 e Napoli 3, cioè questo dato conferma in maniera evidente che la maggiore delicatezza è nell’area di maggiore concentrazione della popolazione».

FORZE DELL’ORDINE. «Rilevo come uno scandalo nazionale l’assenza totale di controlli da parte delle forze ordine per il rispetto delle ordinanze in materia di contrasto al Covid emesse dal governo centrale e da quello regionale. In queste condizioni convivere con il Covid per altri dieci mesi diventa un suicidio. Le forze dell’ordine – ha rilevato De Luca – sono scomparse dall’Italia, o perlomeno sono scomparse dalla Campania. Chi deve fare i controlli?».

«Faccio i complimenti al prefetto di Roma Piantedosi che si è detto pronto a mettere in campo una serie di servizi davanti all’obbligatorietà della mascherina all’aperto. Faccio presente – ha aggiunto De Luca – che da noi la mascherina all’aperto è obbligatoria già da dieci giorni. Mi aspetto che anche da noi qualcuno ci garantisca servizi specifici dedicati e ci dica quante sono le forze dell’ordine impegnate nel contrasto al Covid e non per piacere ma per dovere. Un dovere cui – ha concluso – le forze dell’ordine e il ministero dell’Interno stanno venendo meno». 

MASCHERINE ALL’APERTO. «Come accaduto a febbraio, ancora una volta la Campania anticipa le decisioni che poi vengono prese nel resto d’Italia». «Abbiamo deciso già 10 giorni fa che era obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto – ha aggiunto De Luca – e vedo che adesso sta decidendo anche il Lazio, lo ha fatto la Sicilia dopo di noi. Dobbiamo assolutamente prendere decisioni omogenee sul piano nazionale, perché se lo decidiamo in Campania e nel resto d’Italia no, è evidente che l’efficacia delle nostre decisioni diventa parziale. Mi auguro allora che, a cominciare dalla mascherina obbligatoria all’aperto, questa decisione sia presa in tutta Italia quanto prima possibile. In ogni caso noi anticipiamo sempre di 10 giorni».

SCREENING. Tra le ragioni «oggettive» dell’aumento di contagi in Campania «c’è il fatto che noi in Campania facciamo uno screening sui positivi molto più ampio di quello che prescrive il Ministero della Salute». «Quando ad agosto abbiamo fatto il filtro su chi rientrava dall’estero – ha spiegato De Luca – diversamente da quello che prescrive il Ministero e che credo facciano altre regioni d’italia, ricostruire la catena dei contatti diretti cioè i familiari, noi, per ogni contagiato, abbiamo ricostruito la catena dei contatti non solo sui familiari, ma anche sugli amici, sui contatti episodici, sui colleghi di lavoro. Abbiamo fatto noi la ricerca quasi ossessiva dei casi positivi, mettendo nel conto un aumento dei numeri oggi ma dando per scontato che questo lavoro più ampio che facciamo oggi ci serve a evitare focolai che esplodono fra uno o due mesi in maniera incontrollata».

Anche negli ospedali, ha sottolineato De Luca, «facciamo dei controlli più ampi, maniacali, su tutti quelli che entrano. Noi siamo obbligati a fare il test anti Covid per i pazienti ricoverati nelle reti dell’emergenza urgenza, ma facciamo il test anti Covid a tutti quelli che entrano negli ospedali, anche chi entra per una colite o per un’appendice infiammata. Controlliamo anche quelli che non hanno alcun sintomo Covid. Lo facciamo per evitare che arrivi nel reparto un paziente che non ha alcun sintomo collegato al Covid ma che, anche se asintomatico, è positivo e quindi può contagiare un paziente che è nel letto affianco e più anziano. Questo vuol dire che dovremmo depurare il dato che diamo al Ministero, come i 390 di ieri, del 25%: in quel dato che risulta sul piano nazionale, il 25% non è rappresentato da pazienti Covid ma da pazienti di altro tipo che si trovano ad avere anche, ma in maniera asintomatica, la positività al Covid».

COMPORTAMENTI IRRESPONSABILI. L’aumento dei contagi è dovuto però anche a «una serie di motivi soggettivi, il primo dei quali è rappresentato da comportamenti irresponsabili». «A febbraio, marzo e aprile – ha ricordato De Luca – quando decidevamo in maniera autonoma come Regione le cose da fare, abbiamo avuto un comportamento di straordinaria disciplina e correttezza da parte di nostri concittadini, e dobbiamo rendere merito a loro. In l’estate, a cominciare da fine luglio ma soprattutto ad agosto, c’è stata una diffusione enorme di comportamenti totalmente irresponsabili. È come se fosse dilagata l’idea che ormai il Covid non esistesse più. Questi comportamenti devono immediatamente rientrare in un ambito di responsabilità, anche perché abbiamo due aggravanti rispetto a febbraio, marzo e aprile: l’apertura dell’anno scolastico e il fatto che andiamo verso la stagione autunnale, quindi verso il periodo di epidemia influenzale, e già solo questi due elementi devono creare una preoccupazione in più, non in meno. Dobbiamo tornare rapidamente ad avere comportamenti responsabili, altrimenti il problema diventa serio».

Nel corso della diretta Facebook il governatore campano ha mostrato un video di una festa che si è tenuta, ha spiegato «nel centro storico di Napoli: dopo questa festa abbiamo registrato 30 positivi tra ragazze e ragazzi che avevano partecipato a quell’evento senza alcuna protezione. Quando abbiamo deciso di fare l’ordinanza per limitare le feste, anche private, e gli eventi con più di 20 persone, lo abbiamo fatto perché se abbiamo centinaia di queste iniziative irresponsabili è chiaro che il problema diventa grave. Per questi 30 ragazzi positivi la Asl Napoli 1 ha dovuto fare la ricostruzione dei contatti, il contact tracing dei parenti, dei familiari e degli amici: 30 positivi significa 120-150 persone da controllare con i tamponi. Allora dobbiamo capirci bene: noi dobbiamo tornare a comportamenti rigorosi come a febbraio, marzo e aprile, altrimenti ci facciamo male».

COVID RESORT. «Dobbiamo cominciare a svuotare gli ospedali dagli asintomatici, che devono essere in isolamento domiciliare. Stiamo aprendo dei ‘Covid resort’, non alberghi a 5 stelle ma strutture dove ospitare anche pazienti asintomatici che non possono rientrare a casa per vari motivi particolari». «Nell’Ospedale del Mare – ha spiegato De Luca – abbiamo un’intera palazzina, destinata ai familiari dei pazienti con credo 200 stanze, che sarà destinata totalmente ad accogliere pazienti asintomatici che, anziché stare negli ospedali, possono stare lì a passare queste due settimane di isolamento. Stiamo facendo la stessa cosa in altre realtà territoriali con altre Asl».

De Luca ha sottolineato che «l’obiettivo he dobbiamo darci in Campania come in Italia è quello di trovare il punto di equilibrio fra nuovi contagi e malati che diventano negativi, cioè persone che guariscono. Per intenderci, se abbiamo 100 nuovi contagi al giorno dobbiamo avere 100 guarigioni al giorno, o numeri simili e quasi equivalenti. Oggi abbiamo in Campania un affollamento particolare degli ospedali, abbiamo avuto fino a ieri negli ospedali 430 persone, la gran parte asintomatiche. Questo è un dato che ci differenzia dalle regioni del Nord e va corretto. Non possiamo occupare centinaia di posti negli ospedali per persone alle quali dobbiamo fare un servizio, come mi dicevano i direttori generali delle Asl, da badanti. Dobbiamo inviare in isolamento domiciliare quelli che risultano positivi ma senza sintomi».

FORNITURE INVIATE DA ROMA ALLE REGIONI. «Questa sperequazione nelle forniture inviate dalla Protezione civile nelle varie regioni deve essere corretta rapidamente». De Luca, che ha illustrato caso per caso la differenza nel numero di forniture inviate alle regioni, ha fatto sapere di aver inviato al commissario Arcuri «la nota delle richieste che fa la Regione Campania. Abbiamo chiesto test rapidi per le scuole, lo chiediamo alla protezione civile perché questi tamponi e dispositivi di sicurezza sono requisiti dalla protezione civile, sul mercato cioè non li troviamo. Chiediamo test rapidi per 1 milione di studenti e 4mila istituti, 1 milione di test antigenici rapidi e 30 macchinari per le Asl per la lettura dei test a 15 minuti. Abbiamo anche fatto la richiesta di 294 ventilatori polmonari per gli ospedali, 116 monitor a supporto, 20mila caschi per i pazienti e 116 ventilatori polmonari per il trasporto sulle ambulanze. Passata la fase di febbraio, marzo, aprile e maggio, oggi è assolutamente indispensabile riequilibrare le forniture da Roma alle regioni. Ci aspettiamo che questo avvenga rapidamente».

DECISIONI CALIBRATE. «Noi cercheremo di prendere decisioni graduandole, calibrandole rispetto alla situazione epidemiologica. Cercheremo di fare quello che è indispensabile, neanche una virgola di più, ma neanche una virgola di meno rispetto a quello che è doveroso fare per tutelare la sicurezza delle nostre famiglie». «So bene che quando si prendere una decisione di chiusura e di limitazione delle attività nessuno può essere felice, ma l’alternativa qual è? Lasciamo che tutti possano fare le feste? Io credo che sarebbe davvero l’irresponsabilità totale», ha concluso De Luca.

Fonte ilroma.net