Coronavirus, quando il contagio rallenterà? “Picco non prima del 25 marzo”

Il fisico Giorgio Sestili: “Rispetto all’inizio dell’epidemia c’è stato un rallentamento, ora la partita si gioca al centro-sud”

Grafico della Protezione Civile

Antonio Piccirilli (Fonte Today.it)
Come interpretare i dati dei contagiati da COVID-19? Quando rallenterà la curva? E cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni? Ne abbiamo parlato con il fisico Giorgio Sestili, curatore della pagina Facebook “Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche” dedicata all’analisi dei dati epidemiologici sul virus SARS-COV-2. “Il dato di ieri (quasi tremila nuovi contagiati, ndr) non lo definerei né positivo né negativo, ma si colloca all’interno di un trend che comunque ci aspettavamo” spiega Sestili raggiunto al telefono da Today.

“La crescita è ancora importante nei numeri, ma allo stesso tempo i nostri grafici mostrano che siamo fuori dall’aumento esponenziale dei contagi che ha caratterizzato la prima fase dell’epidemia in Italia”. Rispetto ad allora “c’è stato un rallentamento – sottolinea -, ma i casi continueranno a crescere in maniera sostenuta anche nei prossimi giorni”.

Coronavirus, crescita importante al centro-sud

Quando arriverà il picco? “Difficile dirlo” ammette Sestili. “Allo stato attuale c’è un margine di errore ancora troppo ampio che stimiamo in circa venti giorni. Il che significa che potrebbe essere compreso tra il 25 marzo e il 15 aprile. Quest’incertezza dipende soprattutto dai dati del centro-sud, perché adesso tutta la partita si gioca al centro-sud”.

“Nei grafici – prosegue lo studioso – vediamo che in queste regioni c’è una crescita consistente dei contagiati, anche se se ne parla poco perché i numeri sono ancora piccoli e non fanno impressione. Però bisogna guardare ai trend, e i trend ci dicono che la crescita è importante”.

Picco non prima del 25 marzo

“È anche vero – osserva Sestili – che oggi noi vediamo e registriamo i casi di chi ha contratto il virus 10-14 giorni fa, quando ancora non c’era il lockdown (le misure di isolamento decise dal governo Conte, ndr). Il punto è che se in alcune regioni come il Lazio, la Puglia e la Campania, la curva non rallenta allora potremmo trovarci nei guai. Se invece, come noi ci auguriamo e crediamo, le misure di lockdown cominceranno a dare i loro effetti tra qualche giorno, allora possiamo sperare di uscire dalla crisi in tempi più rapidi”. Ad ogni modo per raccogliere i frutti delle misure di contenimento bisognerà aspettare almeno una settimana. “Difficilmente il picco arriverà prima del 25 marzo – conclude Sestili -, ma ci auguriamo di sbagliare”.

confronto dei rilevati positivi-2

Fonte Today.it