Costiera sorrentina, ad usuraio sequestrati beni per 430mila euro

L’uomo è accusato di avere praticato tassi usurai, anche del 10% al mese, a commercianti che erano in difficoltà a causa del Covid-19

Fotto tratta da ilmattino.it

Costiera sorrentina – Sono stati sequestrati beni ad un usuraio ed al suo intero nucleo familiare per 430mila euro.

L’uomo è accusato di avere praticato tassi usurai, anche del 10% al mese, a commercianti sia in costiera sorrenbtina che nell’area stabiese, che erano in difficoltà a causa del Covid-19.

I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata tra Castellammare di Stabia e Vico Equense, hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo, che è stato emesso dalla sezione per l’Applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di Angelo Marchitano, attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale, e di altre due persone. Il sequestro preventivo scaturisce dagli accertamenti di natura patrimoniale nei confronti dei nuclei familiari delle persone destinatarie dell’ordinanza cautelare eseguita lo scorso 5 gennaio nei confronti di sei persone ritenute responsabili di usura continuata ed in concorso.

Le indagini, condotte dai militari dell’Arma della compagnia di Sorrento tra l’aprile 2018 ed il giugno 2020, avevano consentito di far uscire alla luce una rete usuraria che, attraverso prestiti a tassi di interesse pari anche al 10% mensile, aveva messo in difficoltà diversi piccoli imprenditori della costiera sorrentina e dell’area stabiese.

Il provvedimento di sequestro eseguito nella giornata del 29 aprile, quale misura di prevenzione patrimoniale, è funzionale alla confisca di disponibilità economiche riconducibili al nucleo familiare di Marchitano: sono stati confiscati un’auto, due motocicli, un appartamento, un’autorimessa, quindici tra conti correnti, libretti di risparmio, depositi di titoli, carte di credito, per un valore complessivo stimato in 430mila euro, che furono già sottoposti al sequestro penale preventivo operato lo scorso 5 gennaio.

In un comunicato dalla Procura delle Repubblica di Torre Annunziata si spiega che la misura di prevenzione eseguita nella giornata odierna, da un lato riconosce la pericolosità di Marchitano, individuando il presupposto soggettivo nelle attività usurarie dallo stesso svolte in relazione alle quali era già stata emessa l’ordinanza cautelare, dall’altro qualifica ulteriormente i beni oggetto di sequestro quali frutto dell’attività illecita, provento di usura, sulla base dell’indizio cardine rappresentato dalla sproporzione tra il valore dei beni sequestrati ed i redditi dichiarati e l’attività lavorativa svolta.

Il provvedimento di sequestro – secondo la Procura – appare indicativo del grave disvalore sociale delle condotte usurarie di Marchitano, realizzate nei confronti di esercenti commerciali già gravati dalle difficoltà economiche conseguenti all’attuale emergenza sanitaria pandemica.