Costiera sorrentina, Centro dell’impiego: lettera ai sindaci per non farlo chiudere

È stata inviata dal gruppo consiliare di opposizione Insieme per Massa Lubrense, in essa ci sono anche delle proposte

Questa la lettera inviata ai primi cittadini costieri.

“Come ormai è noto a tutti, visto il clamore suscitato da questa decisione, la Regione Campania ha pubblicato una manifestazione d’interesse per individuare una nuova sede per il Centro dell’impiego che opera in Penisola Sorrentina, a causa dell’inidoneità dell’attuale sede. Palazzo Santa Lucia, nell’ambito del piano di rafforzamento dell’operatività dei centri per l’impiego, cerca locali messi a disposizione gratuitamente dai Comuni, o da altri enti, ovviamente a titolo non oneroso, mediante la stipula di un accordo di durata ventennale. Purtroppo, l’ex collocamento di Sorrento, risulta tra quelli che corrono il rischio più concreto di chiusura perché si trova ospitato nella sede di proprietà dell’Ente Morale Conservatorio delle Grazie. Eppure, nonostante tutto, il Centro per l’impiego della Penisola Sorrentina è tra i più efficienti in Campania, capace di offrire ai moltissimi lavoratori locali (specie a quelli del settore turistico, operanti da Capri a Vico Equense) servizi davvero eccellenti. Eroga con scrupolosità e in modo celere documenti utili al riconoscimento delle indennità Naspi, garantisce sul territorio la stipula del patto di servizio, cura gli aspetti procedurali e burocratici dei tirocini, fornisce orientamento ai percettori di reddito di cittadinanza e a quanti intendono aderire al programma “garanzia giovani” e si occupa di incrociare offerta e domanda nell’ambito del locale mercato del lavoro. Sono migliaia le pratiche che annualmente transitano per l’ufficio della Penisola Sorrentina, garantendo ai lavoratori e ai professionisti del settore un servizio impeccabile e veloce. Diamo alcune cifre, che probabilmente rendono bene l’idea del grande lavoro svolto con abnegazione dai dipendenti del CPI di Sorrento. Su circa 90.000 abitanti della Penisola Sorrentina, 18.000 sono i disoccupati e 13.000 i lavoratori stagionali, questi ultimi principalmente impegnati nelle attività turistiche. Secondo una rapida stima, il Centro per l’impiego di Sorrento convalida annualmente circa 9000 naspi, inserisce, in media, 2000 nuovi lavoratori nelle banche dati, supporta circa 4000 marittimi per le domande di rimpatrio. Per non parlare delle attività legate ai beneficiari del reddito di cittadinanza residenti nel territorio. A ciò bisogna aggiungere gli incroci domanda ed offerta e l’ottima collaborazione con le aziende, i CAF e i patronati. Delocalizzando questo ufficio si penalizzerebbero migliaia di lavoratori, che per forza di cose si vedrebbero costretti ad affollare, anche per le pratiche più futili, gli uffici del Centro per l’impiego più vicino, cioè quello di Castellammare di Stabia. Al danno si aggiungerebbe, inevitabilmente, la beffa, perché i lavoratori del turismo (insieme ad altre categorie) hanno già pagato lo scotto della riduzione del periodo di Naspi fruibile prima, e hanno sofferto le conseguenze della pandemia di Covid-19 poi. Cancellare così il Centro dell’impiego, con una decisione unilaterale e lesiva della dignità dei lavoratori, significherebbe assestare alla categoria un colpo davvero ferale. Pertanto abbiamo chiesto ufficialmente ai sindaci Penisola Sorrentina di porre in essere quanto è nelle loro possibilità per salvare il locale Centro per l’impiego, magari facendo rete, come avvenne quando fu salvato l’ufficio del giudice di pace. Si potrebbero valutare diverse opzioni, tra cui quelle di reperire locali già di proprietà regionale (come nel caso dell’ex azienda autonoma di cura e di soggiorno a Sorrento, ora ARETUR) e renderli funzionali alle prescrizioni richieste dalla Regione Campania. Altrimenti, se ciò fosse impossibile, si potrebbe valutare di reperire locali di proprietà di uno dei comuni della Penisola Sorrentina. Si tratta di una battaglia che non ha colore politico, ma serve solo ed esclusivamente a garantire un servizio ai tanti lavoratori della Penisola Sorrentina.

Il Gruppo Consiliare Insieme per Massa Lubrense”.