Covid Cina, varie disposizioni in caso peggioramento pandemia

Le ha emanate il ministero della Salute con una sua circolare, e tra queste ci sono: uso delle mascherine al chiuso, lavoro domiciliare e riduzione delle aggregazioni di massa, ventilazione degli ambienti chiusi e intensificazione delle quarte dosi di vaccino anti-Covid e di un’ulteriore dose per alcune categorie a rischio

Foto tratta da simit.org

Redazione – In Cina il covid che ha alzato un’altra volta la testa dopo l’apertura dopo le restrizioni, fa temere un peggioramento per cui sono state emanate dal ministero della Salute alcune disposizioni in caso peggioramento pandemia.

Tra quelle scritte nella circolare ci sono: uso delle mascherine al chiuso, lavoro domiciliare e riduzione delle aggregazioni di massa, ventilazione degli ambienti chiusi e intensificazione delle quarte dosi di vaccino anti-Covid e di un’ulteriore dose per alcune categorie a rischio.

Non si sa come potrà evolvere la situazione perché “sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi”, perciò bisogna “predisporre a livello regionale un rapido adattamento di azioni e servizi nel caso di aumentata richiesta assistenziale”.

Le azioni da intraprende in caso di peggioramento

L’uso della mascherine “è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori, e, nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave”. Analogamente, “nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.

Esse in questo momento sono obbligatorie per i lavoratori, gli utenti ed i visitatori delle strutture sanitarie e Rsa. Bisogna garantire “un’adeguata ventilazione negli ambienti chiusi, una misura fondamentale per ridurre il rischio di trasmissione del SarsCoV2 e di altri virus respiratori”.

Inoltre si raccomanda di “continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dall’ospedalizzazione”, e la somministrazione delle quarte dosi con i vaccini bivalenti alle categorie a rischio, ed un’ulteriore dose di richiamo con vaccino a m-RNA nella formulazione bivalente “è attualmente raccomandata alle seguenti categorie di persone che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall’ultima infezione: persone dagli 80 anni in su, ospiti Rsa, persone dai 60 anni in su con fragilità.

Su richiesta dell’interessato, anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni, che hanno già ricevuto un secondo richiamo, potranno, comunque, vaccinarsi con una ulteriore dose di vaccino”. È stata estesa la raccomandazione della vaccinazione anti-Covid ai bambini nella fascia di età 6 mesi – 4 anni (compresi) che presentino condizioni di fragilità”.

Rafforzare sorveglianza e sequenziamento

Rafforzare i sistemi di sorveglianza ed aumentare i sequenziamenti genomici per rilevare nuove varianti del virus SarsCoV2. La circolare specifica anche che sarà “essenziale assicurare un volume di sequenziamento sufficiente per monitorare i virus in circolazione e l’emergenza di nuove varianti e un’adeguata capacità diagnostica dei laboratori. Pertanto, è fortemente raccomandato, per lo meno in ospedali e pronto soccorso, raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare, per garantire in ogni Regione un numero minimo di campioni da genotipizzare”.

Servizi sanitari regionali verifichino posti letto Covid e personale

È “indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino e, se necessario, rafforzino lo stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di SarsCoV2”. In particolare si raccomanda la verifica dei posti letto in ricovero e terapia intensiva; l’approvvigionamento di dispositivi, farmaci, vaccini; la disponibilità di personale sanitario formato che “possa supportare reparti e servizi territoriali nel caso di un aumento dei casi tale da superare l’attuale capacità dei sistemi assistenziali”.

È importante, si legge nella circolare, “sottolineare che l’assetto organizzativo dei servizi sanitari dedicati al Covid dovrà seguire dinamicamente gli andamenti della relativa domanda e della situazione epidemiologica, per limitare le ricadute della gestione della pandemia sulle cure di patologie diverse dal Covid e sulle liste d’attesa per le prestazioni programmate. A questo proposito si raccomanda lo stretto monitoraggio dell’andamento delle liste d’attesa per le prestazioni programmate di ricovero, ambulatoriali e di screening oncologico e l’attento aggiornamento dei piani di recupero”.

La pandemia è imprevedibile ma il Paese deve prepararsi

In conclusione: “Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SarsCoV2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione”, dichiara il ministero della Salute nella circolare.

Il ministro Schillaci ad ‘Oggi è un altro Giorno’

Lo stesso ministro Schillaci, alla trasmissione ‘Oggi è un altro Giorno’, però afferma: “Oggi bisogna convincere le persone più fragili a vaccinarsi. Non è più l’epoca degli obblighi, si è visto cosa è successo in Cina. Io credo che in uno Stato maturo come il nostro i cittadini responsabilmente si andranno a vaccinare”. Perciò “i cittadini italiani possono guardare con serenità alle festività in corso mettendo in atto, come sempre, comportamenti responsabili. Le misure adottate in queste ore in Italia, sono state condivise anche da altri Stati europei, da Israele e dagli Stati Uniti. Gli italiani hanno fatto sacrifici, gli indicatori sono al momento rassicuranti e continueremo a lavorare per non tornare indietro”.

GiSpa