Il Cremilno alza il tiro, minacciate Finlandia e Svezia

La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, fanno suonare l’allarme nelle cancellerie per il timore di una nuova operazione dei militari di Vladimir Putin: “L’adesione della Finlandia alla Nato avrebbe gravi ripercussioni militari e politiche“

Foto tratta da it.wikipedia.org

Redazione – La Russia alza il tiro e sono state minacciate Finlandia e Svezia se entrano nell’Alleanza Atlantica.

La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, fa suonare l’allarme nelle cancellerie per il timore di una nuova operazione dei militari di Vladimir Putin: “L’adesione della Finlandia alla Nato avrebbe gravi ripercussioni militari e politiche”.

Le parole della portavoce suonano come una mezza ‘campana a morto’ per questi due Paesi, che hanno partecipato su invito del segretario generale, Jens Stoltenberg, all’ultimo vertice sulla situazione in Ucraina. La situazione di queste due nazioni che confinano con la Russia è differente, perché Stoccolma anche se non ha aderito alla Nato e restando neutrale, il suo governo ha approvato di ospitare truppe, depositi o operazioni della Nato.

Differente è la situazione finlandese, perché è un Paese neutrale senza alcun tipo di collaborazione. Però se entrambi venissero attaccati, come ha detto in un’intervista a ilfattoquotidiano.it la professoressa Angela Del Vecchio, docente di Diritto dell’Unione europea alla Luiss, non si è davanti ad un nuovo caso Ucraina.

Qui si parla di due Nazioni, come afferma la stessa professoressa che in caso di invasione russa “non saremmo però davanti a un nuovo caso Ucraina. A protezione del Paese, membro dell’Ue, interverrebbero proprio i Trattati, con i Paesi che sarebbero tenuti ad intervenire anche militarmente in difesa del Paese”.

La portavoce russa afferma che “la Russia non può non notare i persistenti tentativi della Nato” che vuole allargarsi comprendendo Finlandia e Svezia, compiuti “in particolare dagli Usa”, e Mosca considera “un importante fattore della sicurezza la politica di non allineamento di quegli Stati”.

Se venisse invaso il suolo svedese, ci sarebbe un intervento della Nato, perché nonostante la sua neutralità: esiste infatti un ‘Accordo di sostegno del Paese ospitante’, ratificato nel 2016, che mantiene la Svezia neutrale, e come su scritto, su approvazione del governo, ospita truppe, depositi o operazioni della Nato. In cambio, l’Alleanza potrà fornire, in caso di richiesta d’aiuto, sostegno militare in caso di crisi.

La situazione finlandese è differente, poiché in caso di invasione, in quanto Stato membro dell’Ue, il sostegno militare arriverebbe dagli altri 26. L’articolo 42 del Trattato dell’Unione europea recita: ‘Gli Stati membri mettono a disposizione dell’Unione, per l’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, capacità civili e militari per contribuire al conseguimento degli obiettivi definiti dal Consiglio. Gli Stati membri che costituiscono tra loro forze multinazionali possono mettere anche tali forze a disposizione della politica di sicurezza e di difesa comune’. Ed al punto 7 si chiarisce: ‘Qualora uno Stato membro subisca un’aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite’. In caso di attacco da parte di uno Stato extra-Ue, il Consiglio europeo convocherebbe una riunione d’emergenza per disporre il dispiegamento delle forze militari europee a sostegno dello Stato vittima dell’offensiva.

Però anche se nel caso finlandese, con un Paese membro che però non aderisce al Patto Atlantico, entrerebbero in gioco i Trattati Ue.

GiSpa