Dal 18 maggio potrebbe arrivare no autocertificazione

Però tutto è in base all’evoluzione dell’epidemia di coronavirus dopo l’allentamento delle misure restrittive e la riapertura di diverse attività produttive, mentre si sta valutando sugli spostamenti tra Regioni

 

Foto tratta da La Repubblica

Redazione – Dal 18 maggio potrebbe arrivare lo stop all’autocertificazione ma tutto è in base all’evoluzione dell’epidemia di coronavirus dopo l’allentamento delle misure restrittive e la riapertura di diverse attività produttive.

Non sarà più obbligatorio, in altre parole, compilare il modulo del ministero dell’Interno da presentare alle forze dell’ordine per giustificare gli spostamenti, che forse potrebbero anche riguardare quelli tra Regioni, ma su questo nei prossimi giorni potranno iniziare le valutazioni. Intanto si fa l’ipotesi del 1 giugno come possibile data a partire dalla quale sarà permesso uscire dalla propria Regione di residenza, per ragioni diverse da quelle lavorative o di salute.

Dallo stesso 18 maggio inoltre dopo che si è potuti fare visita esclusivamente ai congiunti, cioè i parenti o il partner, sarà possibile anche incontrare gli amici, però bisogna aspettare la conferma definitiva da parte del governo.

Bisognerà prestare attenzione ai 21 criteri indicati dal ministero della Salute, che le Regioni dovranno soddisfare per poter riaprire in sicurezza, perciò le autorità locali devono dimostrare di avere sotto controllo il monitoraggio dell’epidemia, sia per i nuovi casi che per le capacità di tracciamento dei contatti avuti dal positivo. Questo servirà per stanare e bloccare una nuova impennata dei contagi.

Si vedrà se si potrà andare in Regioni che ancora hanno degli alti contagi, i dati raccolti in questi giorni in Lombardia rischiano di ostacolare la riapertura delle attività commerciali. Anche in Piemonte ci potrebbero essere non pochi problemi.

Se i dati lo permettono allora si potrebbe aprire alle Regioni a basso rischio, non ci saranno motivi per vietare gli spostamenti.

Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, alle pressioni delle Regioni che spingono per riaprire risponde sottolineando come ci voglia ancora pazienza.

GiSpa