Dalla Sala Ninfa al Teatro delle Rose, il cinema a Piano

Ciro Ferrigno ne ‘Il racconto del lunedì’ narra la storia delle sale cinematografiche che si sono succedute nella cittadina costiera

Potrebbe essere un'immagine raffigurante monumento, attività all'aperto e il seguente testo "PIANO di SORRENTO Ponte S. Giuseppe T M"
Foto tratta dal diario di Facebook di Ciro Ferrigno

È una sera d’autunno del 1924 e vedo una grande folla che si accalca presso il Palazzo Fumo; sono persone che vestono bene e le signore esibiscono voluminosi cappelli alla moda. C’è parecchia animazione e da una carrozza scendono altre persone. Tutti aspettano che il Cinema Ninfa apra l’ingresso per un film molto atteso, che ha per titolo “Sangue e arena” con Rodolfo Valentino, il celebre attore e ballerino di origine pugliese, che ha conquistato l’America. È uno dei più grandi divi del cinema muto, sex symbol di una generazione e considerato un irresistibile Latin Lover. Ha girato tanti film, tra i quali “I quattro cavalieri dell’Apocalisse” , “L’avventuriero”, “La signora delle camelie”, “Lo sceicco”, ma quello in cartellone stasera, pare che sia di particolare bellezza. Anche a Piano le donne impazziscono per questo attore di singolare fascino e a nessuna importa quello che si racconta circa le sue scelte in campo sessuale. D’altra parte il regime fascista non tollera l’omosessualità, quindi a Piano, come del resto in tutta Italia, il problema non esiste. Tutti gli spettatori sono entrati, la Sala Ninfa è strapiena ed ora il Corso Littorio è semideserto, solo un gruppetto di donne torna frettolosamente a casa, dopo aver partecipato alla Messa vespertina a Santa Teresa. La proiezione sarà sicuramente iniziata.

È sorprendente considerare come Piano abbia mostrato da sempre interesse per il Cinema, considerato la settima arte. Il pian terreno di Palazzo Fumo, ospitava la Sala Ninfa, il primo cinema carottese e tutti sostavano estasiati dinanzi alle plance che reclamizzavano film muti con donne fatali e lo sguardo seducente del Valentino. L’anno di costruzione del Palazzo è il 1910 ed è presumibile che il cinematografo abbia iniziato la sua attività negli anni immediatamente precedenti allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Piano non ha mai rinunziato alla modernità, allineandosi alle grandi città italiane che avevano iniziato a costruire sale cinematografiche già nei primi anni del Novecento e talvolta anche prima. D’altra parte, il cinema italiano era attivo sin dall’epoca dei fratelli Lumière, con i primi filmati risalenti al 1896. Un’altra sala cinematografica carottese era la “Sirene”, non discosta dal Palazzo Maresca al Mulino, dove si esibì, in un numero di avanspettacolo, il giovane ed ancora sconosciuto Totò. Infatti, nei primi anni, prima della proiezione della pellicola del film muto, venivano offerti al pubblico brevi sketch di intrattenimento, di genere umoristico.

Alle due antiche e gloriose sale cinematografiche fecero seguito il Moderno e l’Astoria; il primo era già attivo prima della Seconda Guerra Mondiale e, col tempo, divenne la sala per i meno esigenti, proponeva film commerciali, il biglietto d’ingresso costava di meno ed era alla portata di tutti. L’Astoria fu costruito alla fine degli anni Quaranta in uno spazio utilizzato per ospitare gli alloggi per truppe degli Alleati, negli anni dell’occupazione. Aveva un sua eleganza e proponeva una buona scelta di pellicole; prima dell’avvento della televisione, nel dopoguerra, il cinema era un diversivo e veniva frequentato da tanta gente. Naturalmente era impensabile che una donna e in particolare una ragazza per bene, potesse andarvi da sola; poteva, ma solo in compagnia del marito o del fidanzato ufficiale, con il seguito almeno di una paziente sorellina non pagante.

Il Cinema Teatro Delle Rose, fu voluto dalle sorelle Rachele e Giovannina Ruocco e dai rispettivi mariti, il Comm. Ermanno Acanfora e il Cav. Agnello Maresca. La realizzazione toccò all’ingegnere Antonino Cesaro e all’architetto Gaetano Mascolo.

Finalmente il 19 settembre 1971 fu inaugurato il nuovo Teatro, grande, elegante, originariamente con una capienza di mille persone, successivamente ridotta per l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza. Il Delle Rose è uno dei fiori all’occhiello di Piano e fu gestito per tanti anni dal signor Michele Massa. L’inaugurazione vide l’allestimento della Tosca di Giacomo Puccini, un’opera lirica per mettere in evidenza la natura del nuovo complesso, ovvero Cinema-Teatro. Successivamente, negli anni, ha visto la realizzazione di tanti spettacoli con grandi nomi di artisti del panorama nazionale, serate di danza classica, music all ed arte in genere. Anche il mio Gruppo Teatrale lega al delle Rose il ricordo di tante recite, come”Filumena Marturano”, “Napoli Milionaria”, “Natale in Casa Cupiello”, “Era zetella ma…”, “Na Santarella” e tante, tante altre ancora. Dopo due anni di forzata chiusura a causa dell’epidemia, il Delle Rose ha ripreso la vita normale e guarda con entusiasmo al futuro con gli occhi del giovane gestore Antonio Mirone.

Al mondo del Cinema appartiene il nostro concittadino William Ricciardi, emigrato negli Stati Uniti, dove divenne un discreto attore, coronando il sogno che si portava dentro sin da ragazzo: l’amore per la recitazione, il teatro e il cinema. Nacque a Piano di Sorrento il 12 Luglio 1871 dal capitano Antonino e da Cristina D’Apreda, in Via Savino, nel palazzo del Brigante. Nel 1889 si trasferì a New York, dove fondò una compagnia, animando spettacoli teatrali e di Cafè-chantant. Fece parte anche di varie compagnie in lingua inglese, costruendo giorno dopo giorno una carriera brillante. Scrisse varie opere in lingua, come Papa Joe e Mr. Malatesta, ed un libro autobiografico, “Ricciardiana” pubblicato postumo, a New York nel 1955. Al cinema, fu al fianco di grandi divi, come Greta Garbo e Melvin Douglas, Gloria Swanson, Enrico Caruso, Edward G. Robinson, J. Barrimora, ed altri. A più riprese fece ritorno in Italia e nel 1948 fu l’ultimo addio alla sua terra, prima di lasciare questo mondo.

Bisogna ricordare che nel territorio di Piano sono stati girati diversi film o parti di essi, in particolare ai Colli di San Pietro, alle pendici di Monte Vico Alvano ed è da segnalare almeno la presenza di un grande, Pier Paolo Pasolini. Dalla Sala Ninfa al Teatro delle Rose di strada ne è stata fatta, ma l’amore per il Cinema, la Settima Arte, qui è sempre vivo.