Danza la prima di Ali Chahrour al Napoli Teatro Festival Italia

Al Teatro Sannazzaro presenta Leni, il trionfo della bellezza 

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Napoli – Domenica 24 giugno al Napoli Teatro Festival Italia. Si parte con SportOpera al Teatro Sannazzaro che presenta Leni, il trionfo della bellezza di Irene Alison con Valentina Acca (ore 20.45) e, a seguire, Pentathlon moderno – Cinque storie di corpi perduti testi di Antonio Franchini, Wanda Marasco, Valeria Parrella, Silvio Perrella, Manlio Santanelli con Alessandro Cepollaro, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Ettore Nigro, Lucia Rocco, Bruno Tramice (ore 21.30).

Per la sezione Danza, per la prima volta in Italia, il coreografo e danzatore libanese Ali Chahrour presenta May he rise and smell the fragrance (Teatro Trianon-Viviani, ore 21). All’Osservatorio del NTFI in programma La classe, regia di Gabriele Russo, spettacolo realizzato degli allievi della Bellini Teatro Factory (Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, ore 21.30). Alle ore 21, in Vico dei Maiorani si presenta Food Distribution della guerra e del turismo un progetto a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì con l’inaugurazione dell’installazione di luci in strada. Partecipano gli Ars Nova e gli abitanti del vicolo che ne hanno sostenuto e permesso la realizzazione. Al Piccolo Bellini (ore 21) prova aperta di NALPAS: l’attore è un atleta del cuore, dal workshop condotto da Michele Monetta con Giuseppe Rocca e Lina Salvatore. Replica Una serata con Albert Camus il progetto di  Renato Carpentieri  che propone due spettacoli: La caduta, in scena alle ore 18 all’Istituto Francais de Naples Le Grenoble, e Il Malinteso, alle ore 21 alla Galleria Toledo. Replica Sei adattamento del capolavoro di Luigi Pirandello messo in scena dalla Compagnia Scimone e Sframeli (al Teatro San Ferdinando, ore 21). Replica, per la danza, Un Poyo Rojo con gli argentini Luciano Rosso e Alfonso Barón (Sala Assoli, ore 19). Al Dopofestival Lelio Morra in concerto(Giardino Romantico di Palazzo Reale, ore 23).

SportOpera al Teatro Sannazaro (ore 20.45) presenta Leni, il trionfo della bellezza, un progetto di Irene Alison, con Valentina Acca, collaboraborazione alla regia di Marcello Cotugno, scene di Sara Palmieri. E’ il racconto dei giorni d’oro delle riprese di Olympia, il capolavoro di Leni Riefenstahl, resoconto delle Olimpiadi di Berlino del ’36, dove lo sport viene raccontato col piglio epico di una narratrice di corpi, gesti, sguardi e desideri agonistici. Olympia celebra l’ideale di una bellezza che incarna sia l’estetica del Reich che l’utopia di una competizione sportiva senza appartenenze etniche o religiose. In scena un’architettura di superfici narrative che si sovrappongono ricostruendo un’unica vicenda: quella di una donna simbolo dei chiaroscuri del Novecento che approda al nuovo millennio portando con sé un enigma mai risolto. Alle 21.30, Pentathlon moderno – Cinque storie di corpi perduti, che trasforma le cinque discipline della competizione sportiva in altrettante difficoltà quotidiane che riguardano il corpo dell’uomo moderno, nelle scritture di Antonio Franchini, Wanda Marasco, Valeria Parrella, Silvio Perrella, Manlio Santanelli, interpretate da Alessandro Cepollaro, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Ettore Nigro, Lucia Rocco, Bruno Tramice. Scene di Carmine De Mizio, Michela Petrella, Mario Di Nardo, Dario Pererano, Vincenzo Fiorillo.

Per la prima volta in Italia, il Napoli Teatro Festival accoglie al Teatro Trianon Viviani (ore 21) il debutto di My he rise and smell the fragrance, una coreografia di Ali Chahrour, che ne è anche interprete con Hala Omran. Le musiche originali sono di  Two or The Dragon eseguite in scena dagli autori Ali Hout e Abed Kobeissy, drammaturgia Junaid Sarieddeen, luci Guillaume Tesson, suono Khyam Allami. Lo spettacolo è stato presentato a Beirut, poi a Budapest e a Dublino e dopo il debutto a Napoli è atteso in Francia, spettacolo di punta e sold out annunciato, al Festival d’Avignone.  Gli spettacoli del coreografo e danzatore libanese traggono ispirazione dalla memoria collettiva araba. Rivisitando tradizioni saldamente ancorate, Ali Chahrour indaga nell’archeologia del sensibile, arrivando a cogliere i segreti dell’antica terra della Mesopotamia.  In questo spettacolo, che completa la trilogia iniziata con i precedenti Fatmeh e Leila’s death (accolti trionfalmente proprio al Festival di Avignone nel 2016) Ali Chahrour analizza i riti sciiti e le loro metamorfosi contemporanee. In un contesto sociale, politico e religioso in cui il corpo è spesso oggetto di censura, Chahrour affronta gli attuali modelli di mascolinità e contesta la superiorità che spesso viene loro attribuita.  Con un danzatore, due musicisti e un’attrice, My he rise and smell the fragrance affronta il tema e la pratica, ancora vigente, di antichi rituali legati al lutto in cui le donne sono abitualmente obbligate al digiuno e alle lamentazioni.

Nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, nell’ambito dell’Osservatorio del NTFI, alle 21.30, vanno in scena gli allievi della Bellini Teatro Facroty, con La classe, drammaturgia di Francesco Ferrara, interpretata da Luigi Adimari, Chiara Celotto, Rosita Chiodero, Salvatore Cutrì, Claudia D’avanzo, Mariafrancesca Duilio, Michele Ferrantino, Francesco Ferrara, Luigi Leone, Andreaina Liotti, Eleonora Longobardi, Simone Mazzella, Salvatore Nicolella, Emanuele Scherillo, Salvatore Scotto D’Apollonia, Manuel Severino, Arianna Sorrentino, per la regia di Gabriele  Russo. I sedici allievi (drammaturghi, registi e attori) della Bellini Teatro Factory portano in scena una drammaturgia collettiva, in cui il percorso di improvvisazione e di ricerca viene formalizzato e rielaborato dalla regia di Russo. Il lavoro nasce dalla suggestione del film La classe di Laurent Cantet, del romanzo La classe – Entre les murs di Francois Bégadeau, e The School Film di Patrick Marber. Lo spettacolo è una riflessione sulle difficoltà dell’adolescenza e della giovinezza in un contesto fatto di periferie e diseguaglianze, di povertà culturale prima che materiale, nel contesto di una delle città più ricche al mondo di memoria e vestigia del passato. Ma vuole anche riflettere sul valore e potere dell’istruzione nel gruppo di pari età che insieme scopre il mondo.

Al Piccolo Bellini (ore 21) in programma la prova aperta di NALPAS: l’attore è un atleta del cuore, dal workshop condotto da Michele Monetta con Giuseppe Rocca e Lina Salvatore.  Monetta ha realizzato per il Napoli Teatro Festival Italia un workshop intensivo per attori, cantanti, danzatori, atleti, registi, coreografi e performer totalmente dedicato al teatro della crudeltà e alla figura di Antonin Artaud (1896-1948), nel 70° anniversario della sua scomparsa. “Il Novecento – sottolinea Monetta – è da definirsi oltre come il secolo breve anche come il secolo Artaud. L’autore de Il Teatro e il suo doppio, che per un certo periodo durante l’internamento in manicomio si firmava Nalpas e cioè col cognome della nonna materna di origine turco-greca, rappresenta indubbiamente una delle più grandi personalità della scena moderna e contemporanea, una di quelle figure che hanno contribuito di più a cambiare il modo di pensare e fare oggi il teatro”.

Domenica 24 giugno alle ore 21.00 si terrà a vico dei Maiorani l’inaugurazione dell’installazione di luci in strada del progetto Food Distribution, realizzata grazie alla collaborazione dei partecipanti al laboratorio di alta formazione sulla luce, di cui costituisce la conclusione.  L’evento inaugurale prevede la partecipazione degli Ars Nova e degli abitanti del vicolo che hanno sostenuto il progetto e ne hanno permesso la realizzazione. L’installazione di luci rimarrà a vico Maiorani fino al 10 luglio, data conclusiva del Napoli Teatro Festival 2018.

Replicano gli spettacoli Una serata con Albert Camus, un progetto di Renato Carpentieri diviso in due appuntamenti: il primo, La caduta in scena all’ Istituto Francais de Naples Le Grenoble, alle ore 18.00, il secondo, Il Malinteso, alle 21.00 sul palcoscenico di Galleria Toledo. E ancora, alle ore 19.00, al teatro San Ferdinando, proseguono le repliche di Sei, adattamento da Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, della compagnia Scimone Sframeli. Ultima replica per Un poyo Rojo, la coreografia di Luciano Rosso e Nicolás Poggi va in scena alla Sala Assoli, alle ore 19.00.

La serata si conclude nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, con il consueto appuntamento con il Dopofestival, a cura di Massimiliano Sacchi, organizzato da Giano Bifronte. Alle 23.00 è previsto il concerto di Lelio Morra, chitarrista cantautore napoletano.