Datterari, chieste pene per anni di reclusione

Esse vanno tra i 4 ed i 10 anni ai pescatori che stanno sostenendo il processo con il rito abbreviato

 

Redazione – Sono state chieste pene che vanno tra i 4  ed i 10 anni per i datterari.

I pescatori di datteri stanno sostenendo il processo con il rito abbreviato per l’accusa di avere provocato “alterazioni irreversibili dell’ecosistema marino e del sistema costiero, danni permanenti dovuti all’escavazione ed all’asportazione di interi pezzi di roccia frammentata, morte di milioni di organismi e micro-organismi”.

Al termine della requisitoria effettuata dal sostituto procuratore Antonio Barba, che in collaborazione con il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, ha condotto le indagini coordinate dal procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, sono arrivate le richieste. Ai 18 gli arresti vennero notificati dalla Guardia Costiera alla fine del mese di luglio 2021, per sette il giudice notificò la misura cautelare del carcere mentre per i restanti undici indagati furono disposti i domiciliari. Secondo le indagini svolte, la banda avrebbe operato nel luglio del 2016 tra Castellammare di Stabia, Vico Equense, Piano di Sorrento, Meta di Sorrento, Sorrento e Massa Lubrense.

Oltre ad essere dedita con metodo professionale e sistematico alla raccolta ed al commercio illegale dei datteri di mare (procedure vietate dal 1998), lo era anche delle vongole di mare dello scoglio di Rovigliano, che dista poco dalla foce del fiume Sarno, una zona di mare inquinata.

Il 10 marzo ci saranno le arringhe del collegio degli avvocati difensori.

GiSpa