Datterari, la difesa chiede accertamenti sui fondali

La costa stabiese e quella della costiera sorrentina è stata rovinata da loro o dall’inquinamento

Redazione – La difesa dei datterari chiede la perizia sui fondali.

La costa stabiese e quella della costiera sorrentina è stata rovinata da loro o dall’inquinamento, e su questa base che gli avvocati difensori dei sette pescatori che sono stati accusati ai aver distrutto per anni l’ecosistema marino per pescare il dattero di mare, hanno fatto richiesta di nuovi accertamenti.

Poiché che l’impianto accusatorio di basa sul danno, irrimediabile, che loro hanno arrecato al mondo marino, la difesa ha chiesto al Tribunale di Torre Annunziata di far svolgere una nuova analisi sui fondali e individuare le reali cause. La richiesta è stata accettata e la perizia sarà effettuata da un professore dell’Università di Genova che prima della fine dell’anno dovrà fornire le sue conclusioni che saranno una parte vitale del processo in corso.

Se fosse accertato che l’inquinamento atmosferico è la causa del deturpamento della costa sorrentina, e non la pesca di frodo, allora tutto sarà vanificato: gli sforzi di magistratura e forze dell’ordine.

In seguito ad una maxi indagine della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia e della Procura di Torre Annunziata, che svolsero anni di appostamenti e indagini, fermano i presunti datterari, che avrebbero pescato il dattero e rivenduto a peso d’oro nei ristoranti di tutta Italia.