De Luca: Capo dello Stato: elezione diretta o balcanizzazione istituzioni

Sui contagi afferma che non sa se si arrivati al massimo, ma la sensazione è che si vada verso un qualche assestamento, e questo lascia intuire che da fine gennaio cominceremo ad avere probabilmente una discesa

 

Redazione – Il governatore De Luca desidererebbe che ci fosse l’elezione diretta del Capo dello Stato o si va verso la balcanizzazione delle istituzioni.

Sui contagi afferma che non sa se si arrivati al massimo, ma la sensazione è che si vada verso un qualche assestamento, e questo lascia intuire che da fine gennaio si comincerà ad avere probabilmente una discesa.

Quello del venerdì 21 gennaio è un discorso, dalla pagina di Facebook, a tutto campo che comprende anche la questione che riguarda l’elezione del prossimo Capo dello Stato, con le votazione dei 1.009 grandi elettori che inizierà il 24 gennaio.

Con tutto quello che accade ora dopo ora, il governatore campano esprime la sua opinione: “Sarebbe meglio introdurre anche in Italia l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, anche per evitare queste immagini francamente imbarazzanti alle quali stiamo assistendo”.

Se un giorno può accadere che gli italiani potrebbero eleggere direttamente il Presidente della Repubblica, indica la “strada di un regime presidenziale alla francese”, perché “questo sistema non regge più. Ormai il sistema istituzionale che regge la democrazia italiana è agli sgoccioli e prima comprendiamo che è necessaria una grande riforma, meglio è, altrimenti in Italia andremo verso una balcanizzazione delle istituzioni e una crisi della democrazia”.

Nei Paesi dove si elegge direttamente il Capo dello Stato si ragiona differentemente da come lo si fa in Italia: “Negli altri Paesi democratici, quando c’è l’elezione diretta del Capo dello Stato, si ragiona, oltre che sulle persone, sul programma che quella persona può rappresentare. Nel nostro Paese ragioniamo delle persone a prescindere dai programmi che possono interpretare. È vero che in Italia il potere esecutivo è nelle mani del Governo e non del Capo dello Stato, ma fino a un certo punto, abbiamo visto che negli ultimi anni il potere di intervento del Presidente della Repubblica è diventato forte”.

Sull’elezione diretta “negli anni scorsi se n’è parlato e si è detto no all’elezione diretta perché, si diceva, siamo un popolo che ragioniamo per istinto. Questo è vero, 6 o 7 anni fa ci saremmo trovati Grillo Presidente della Repubblica. Ma io non credo, alla fine l’Italia ragiona, e in ogni caso la democrazia è fatta anche di lezioni. I cittadini devono imparare a decidere con responsabilità, perché altrimenti pagano sulla propria pelle. Quindi io credo che anche dopo questa vicenda di questi giorni, l’Italia possa imboccare la strada di un regime presidenziale alla francese: si elegge un Capo dello Stato in maniera diretta sulla base di un impegno programmatico, con il ballottaggio”.

Sul picco del contagio dichiara: “Non so se siamo arrivati al massimo del contagio, al picco. La sensazione che si ha è che abbiamo ancora un numero impressionante di morti per Covid, e da questo punto di vista siamo veramente in un’emergenza drammatica. Ma per quanto riguarda l’estensione del contagio, da qualche giorno siamo fermi sotto i 200mila. Nessuno di noi è in grado di sapere cosa succederà nei prossimi giorni, la sensazione è che si vada verso un qualche assestamento, e questo lascia intuire che da fine gennaio cominceremo ad avere probabilmente una discesa del contagio. Speriamo che sia così dobbiamo stringere i denti fino a fine gennaio, credo che sia ragionevole prevedere che poi dopo fine gennaio comincerà questa lenta discesa del contagio – afferma concludendo – , anche perché stanno crescendo i numeri dei vaccinati, anche di quelli con la prima dose che mi pare si stiano svegliando, meglio tardi che mai”.

GiSpa