Questa è la sua idea a causa del contagio che sta dilagando tra i giovanissimi, mentre tenere a casa i bambini non vaccinati, sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria
Redazione – Il governatore De Luca ipotizza il rinvio del ritorno a scuola dopo 30 giorni.
Questa è la sua idea a causa del contagio che sta dilagando tra i giovanissimi, mentre non mandare a scuola e tenere a casa i bambini non vaccinati, sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria.
In un comunicato che ha diffuso pensa che “nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio – che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta – e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.
Comunque asserisce: “Non sarebbe di certo una misura ideale, ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.
Sempre in relazione alla riapertura delle scuole “sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile”.
E batte sempre sul fatto delle misure da prendere: “Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre.
GiSpa