Decreto Ischia, alla Camera è bagarre

Esame a oltranza: verso il voto finale nella notte

È bagarre a Montecitorio sul Decreto Genova: colpa del capo “Ischia”. L’Aula della Camera esaminerà «ad oltranza» il dl Genova. L’opposizione annuncia ostruzionismo. O meglio, se cade il “condono” per Ischia, si vota per Genova. E’ questo il ricatto politico al quale, però, il governo non ha ceduto. «La cosa mi dispiace molto, perché la gente di Genova merita l’approvazione sollecita del provvedimento. Noi lavoriamo perché questo risultato sia raggiunto al più presto», spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro.

Al centro dello scontro però non ci sono le norme sul crollo di ponte Morandi, ma il grande condono immobiliare di Ischia e del Centro Italia chiesto e sostenuto a spada tratta dal M5S per le sue roccaforti elettorali. «Grazie alla sanatoria del decreto Genova in Centro Italia si potranno chiedere la concessione in sanatoria e i contributi per la ricostruzione anche degli abusi compiuti fino al giorno prima del terremoto e fino ad oggi mai dichiarati. In sostanza si estende il condono del 2003 fino al 2016. Un precedente pericoloso in un paese a rischio sismico e idrogeologico. Una sanatoria più permissiva rispetto a quella di Ischia, che così viene persino discriminata. Non a caso Forza Italia ha chiesto di estendere anche ad Ischia le norme previste per il Centro Italia e ha ringraziato i 5 Stelle per aver sdoganato l’istituto del condono. Il partito trasversale del cemento è servito!». Lo afferma la deputata LeU Rossella Muroni intervenendo in Aula alla Camera durante l’esame del decreto.

A 78 giorni dal crollo di ponte Morandi e dopo una lunga serie di impasse, burocratici e politici, incontrati dalla maggioranza gialloverde nella costruzione del dl Genova, il ministro per i rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro (M5S) ora sostiene che «il Governo ha presentato un provvedimento urgente per la città di Genova che contiene misure e risorse attese dai cittadini. La decisione del Pd di fare ostruzionismo su un provvedimento così importante è uno schiaffo alla città». Dal Pd l’attacco di Ettore Rosato alla maggioranza sul dl Genova. «Non siamo contro il decreto, ma contro lo scandalo di un condono edilizio a Ischia, nel collegio del ministro Di Maio» affermando che ove sia approvato un emendamento sospensivo sulle norme di Ischia i lavori procederanno celermente.

Il Pd: «Via il condono e non faremo opposizione»

Poi in una conferenza stampa il capogruppo del Pd Graziano Delrio assieme al presidente del Pd Matteo Orfini e al segretario dimissionario Maurizio Martina, ha detto: il governo stralci dal decreto Genova il condono ad Ischia, che è «scandaloso», ed il Pd smetterà di fare opposizione in aula. «Il Pd ha già approvato – ha detto Delrio – gli articoli del decreto Genova che riguardano Genova (i primi 19 ndr) senza discussione, benchè sarebbero potuti essere arricchiti per venire incontro alle esigenze dei genovesi».

«Il governo ha voluto inserire in questo decreto – ha proseguito Delrio – un condono edilizio nel collegio dell’onorevole Di Maio, cioè ad Ischia. Che ora si chieda al Pd di non fare opposizione a un condono così rilevante è incredibile. Non è ostruzionismo, ma opposizione e la faremo perché non vogliamo che passi questo condono». «Che ad accusare il Pd di rallentare il decreto sia un ministro che non si è mai visto in Parlamento – ha insistito – o una maggioranza che ha pasticciato e ritardato a sua volta l’approvazione, è davvero scandaloso. Non ci si chieda di non opporci duramente». Alla domanda su cosa chiede il Pd per sospendere l’opposizione sugli altri articoli del decreto, Delrio ha replicato: «Gli emendamenti soppressivi degli articoli sul condono sono stati respinti; ne sono stati accantonati altri, ma ad essi governo e relatori hanno appena dato parere negativo. Noi vogliamo discutere e far capire che è un fatto gravissimo. Il condono del 1985 (che verrebbe esteso a Ischia ndr) – ha concluso Delrio – è tombale; significa costruire in zone sismiche e piangere altri morti».

Rixi e Crimi in Aula

Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Crimi hanno seguito da ieri nell’Aula della Camera per conto del governo l’intero iter del decreto legge per Genova. Al banco dei ministri è stato più volte presente anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Mentre le opposizioni hanno criticato l’assenza nell’emiciclo del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Danilo Toninelli.

 

Fonte ildispari quotidiano.it