Depuratore di Punta Gradelle passa in mano alla Gori

È costato 25 milioni di euro, e costruito all’interno di una enorme caverna carsica nelle viscere di Punta Scutolo (il promontorio che divide Vico Equense da Meta)

Da oggi Il depuratore di Punta Gradelle, costato 25 milioni di euro, e costruito all’interno di una enorme caverna carsica nelle viscere di Punta Scutolo (il promontorio che divide Vico Equense da Meta) passa nelle mani della Gori dopo i collaudi e il passaggio alla Regione Campania.

Il depuratore è stato realizzato con un sofisticato sistema di grigliature, posizionato nella parte centrale della grotta dove confluiscono due grandi collettori, uno da est che convoglia i liquami provenienti da Vico Equense e uno da ovest che raccoglie i reflui di Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello e Sorrento.

Entrambi i collettori sono costruiti nel sottosuolo e ricoperti da vere e proprie strade carrabili (da utilizzare per le ispezioni) che attraversano le viscere della Penisola sorrentina. Per quanto riguarda Sorrento, per ora, nel depuratore finiscono le fogne della parte orientale e centrale della città. Manca la parte occidentale, i cui reflui finiscono nelle vasche di Marina Grande.

La Gori attualmente sta operando una grande trasformazione con la costruzione del collettore che dal borgo dei pescatori si unirà a quello che conduce a Punta Gradelle. Un’opera che risolverà definitivamente la depurazione fognaria della città nelle giornate di pioggia e che sarà d’aiuto specie d’estate quando la popolazione della Penisola – con i turisti – aumenta sensibilmente.

Con l’innesto della parte occidentale di Sorrento la portata complessiva della condotta aumenterà del 20% ma non ci sarà nessun problema perché l’impianto è già stato tarato per sopportare questo incremento.

Dalle vasche di grigliatura, tutte controllate attraverso i monitor della sala tecnica, parte anche un terzo collettore, quello che porta l’acqua depurata verso l’innesto della condotta sottomarina di Punta Gradelle.

Secondo i tecnici in questo enorme tunnel finiscono i liquidi dopo la grigliatura perché il processo prosegue attraverso passaggi in macchinari, tecnologicamente avanzatissimi, che utilizzano membrane per la filtrazione, poi seguono procedimenti di ossidazione, biologici, fino ai raggi Uv.

A questo punto l’acqua limpidissima finisce in una condotta sottomarina che la trasporta a 1.500 metri dalla costa ad una profondità di circa novanta metri.