Suo figlio Andrea Nardini aveva scelto di rimanere a bordo ma se sulla nave resteranno in pochissimi, lui ritornerà a casa
Redazione – Parla il padre dell’allievo ufficiale, Andrea Nardini, che aveva scelto di rimanere a bordo ma se sulla nave resteranno in pochissimi, lui ritornerà a casa.
Intervistato da Filippo Golia del TG2, l’uomo afferma: “A bordo sono tranquilli, l’equipaggio è tutelato e quindi siamo sereni”, poi rimarca: “Lui aveva scelto di rimanere a bordo però la situazione è in evoluzione, se smobilitano la nave e scende tutto l’equipaggio, rimarranno in pochissimi a bordo e quindi lui verrà a casa”. Continuando nel suo discorso il padre di Andrea afferma che ci sono maggiori controlli, si sono separati dall’equipaggio e dai passeggeri, perché devono lavorare e continuare a gestire la funzionalità della nave. Sono tranquilli nel reparto ufficiali e tutelati dai dottori giapponesi che a bordo sono 80. Concludendo afferma che ha fiducia nel governo italiano perché ha sentito la Farnesina, mentre su un rientro rapido in Italia, pensa che ci vorrà qualche giorno perché devono essere sottoposti ai test.
Intanto si è saputo che dalla nave da crociera che è attraccata nel porto di Yokohama ed è in quarantena, sbarcheranno 22 italiani, dall’Italia potrebbe partire un volo il 19 febbraio e riportarli il giorno dopo, forse saranno imbarcati anche dei cittadini europei. Quando arriveranno saranno messi in quarantena, ma momentaneamente non si sa dove saranno ospitati: alla Cecchignola ci sono gli italiani arrivati da Wuhan e vi resteranno fino al 21 febbraio, o all’ospedale militare del Celio ed infine o all’aeroporto di Pratica di Mare. Quelli che saranno sospettati di essere stati contagiati verranno mandati all’ospedale Spallanzani di Roma. Intanto si è saputo che uno degli italiani di bordo è stato contagiato ed arriverà in Italia con un volo a parte, sulla nave da crociera su 3.700 passeggeri i contagiati sono arrivati a 542, il 15% della popolazione che è a bordo.
GiSpa