Fabio Russo, migliorato col farmaco anti-artrite

È un atleta e ha contratto il COVID-19 per una settimana se l’è vista brutta in terapia intensiva

 

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Foto tratta dal video di corriere.it

 

Redazione – Fabio Russo è un atleta 38enne ed ha contratto il Covid-19 e per una settimana se l’è vista brutta in terapia intensiva, senza potersi muovere.

Nell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina una dottoressa gli ha proposto di aderire alla sperimentazione del farmaco anti-artrite utilizzato per l’artrite reumatoide, in corso a Napoli presso gli ospedali Pascale e Cotugno di un farmaco utilizzato per l’artrite reumatoide.

Così lui ha posto nero su bianco e si è sottoposto a questo esperimento, gli è stato somministrato il Tocilizumab, ossia l’Actemra, e dopo due giorni tutto è cambiato.

Lo stesso atleta come riporta il Corriere della Sera sul suo sito web, ha raccontare quei giorni di odissea ma poi di beneficio: “Nel giro di quarantott’ore sono migliorato di circa il 60 – 70%. Posso solo ringraziare il dottore Ascierto per aver portato a conoscenza di tutti gli altri centri in Italia di questo farmaco e per aver guidato la sperimentazione perché si tratta di salvare vite umane”.

Poi il ringraziamento per questo miglioramento che lo ha riportato a potersi muovere: “Ringrazio anche tutto lo staff dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Io l’ho visto: di questo virus purtroppo si muore. Oggi ho ancora la mascherina vicino ma sto bene e so che non devo sforzarmi, il tampone ha detto che sono ancora positivo ma forse tra 3/4 giorni cambierà tutto e potranno dimettermi”.

Non sa come abbia contratto il virus, perché, sempre come dice nell’intervista al Corriere della Sera: “Non sono stato a contatto con persone provenienti dal Nord Italia o dalle zone rosse, però forse facendo l’allenatore, incontrando tante persone, devo averlo preso senza accorgermene. Sta di fatto che mi è venuta una febbre molto forte e questa febbre non passava, poi ci sono state complicazioni respiratorie e a quel punto sono finito in ospedale”.

Da quel giorno è iniziato il suo calvario perché gli è stato effettuato il tampone e “sono risultato positivo e da quel giorno è cominciato il calvario. Solo il fatto di poterlo raccontare e di poterne parlare per me è tanto”.

Ma dopo quello che ha passato esorta con fermezza che “l’unico modo che abbiamo per fermare tutto questo, per fermare il contagio. Se mi avessero detto che sarei dovuto rimanere a casa per 15 giorni l’avrei fatto volentieri anche perché riesco a stare così poco con mia moglie e i miei bambini che mi mancano tanto e spero di riabbracciare tra qualche giorno”.

GiSpa