Frana Amalfi, riattivazione strada e sequestro area

Si è tenuta nella sede del Genio civile di Salerno la riunione convocata per affrontare le problematiche mentre la Procura di Salerno ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo

Foto dei Vigili de fuoco tratta da twitter.com/

Redazione – Si è tenuta nella sede del Genio civile di Salerno la riunione convocata per affrontare le problematiche del ripristino della strada statale Amalfitana mentre la Procura di Salerno ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo.

All’incontro hanno partecipato, oltre al sindaco Daniele Milano, anche i responsabili della Protezione civile Regionale e dell’Anas. L’obiettivo della Regione è quello di far scattare interventi immediati per il ripristino della circolazione e la messa in sicurezza dei costoni interessati. Si deve procedere a tamburo battente e si dovrebbe lavorare su tre turni, 24 ore su 24, anche nelle ore notturne.

L’Anas ha eseguito tutte le verifiche tecniche, dalle quali risulta che è possibile raggiungere l’obiettivo prefissato di un intervento definitivo e non provvisorio, in 90 giorni.

La Regione metterà a disposizione tutti i fondi necessari per la messa in sicurezza dell’area che ovviamente non può rimanere nelle attuali condizioni, in considerazione del grave disagio venutosi a creare. E sempre la Regione sarà impegnata in una verifica nei prossimi giorni anche sugli altri interventi di messa in sicurezza che dovranno essere realizzati e sui progetti infrastrutturali già programmati e finanziati e che riguardano questo tratto di Costiera.

Nel frattempo è stato aperto un fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo dalla Procura di Salerno, ed ha nominato custode giudiziario il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, è stata anche sequestrata l’area con questo potranno essere terminati i lavori di somma urgenza avviati in questi giorni.

I successivi interventi dovranno essere autorizzati dalla Procura. Dopo che ci fu il cedimento del costone il perito di parte aveva effettuato un primo sopralluogo, accompagnato dai militari agli ordini del capitano Umberto D’Angelantonio. Ora da parte degli inquirenti saranno vagliate tutte le cause che hanno verificato il cedimento del costone.