Francesco Schettino potrebbe lavorare in Vaticano

Se il tribunale di Sorveglianza romano deciderà di con cedergli la semilibertà, l’udienza è slittata all’8 aprile, potrà uscire dal carcere di Rebibbia ed andare ad occuparsi della digitalizzazione di testi sacri

Redazione – Francesco Schettino potrebbe andare lavorare in Vaticano.

Se il tribunale di Sorveglianza romano deciderà di con cedergli la semilibertà, l’udienza è slittata all’8 aprile, potrà uscire dal carcere di Rebibbia ed andare ad occuparsi della digitalizzazione di testi sacri.

Nella giornata del 4 marzo si doveva tenere l’udienza per decidere se l’ex comandante della Costa Concordia che fece naufragio all’isola del Giglio, poteva uscire dal carcere, ma siccome che è cambiato il relatore allora il nuovo giudice ha bisogno di tempo per studiare il fascicolo.

L’ipotesi di poter lavorare alla digitalizzazione di testi sacri in Vaticano, scaturisce da un’esperienza che lo stesso Schettino ha svolto quando si è occupato della digitalizzazione dei documenti giudiziari della strage di Ustica e della strage di via Fani a Roma con il sequestro e l’omicidio dello statista democristiano Aldo Moro. Ed ha ricevuto anche degli elogi. Potrà andare nella Santa Sede perché il suo avvocato ha avuto dei contatti con l’associazione ‘Seconda Chance’ che si occupa di reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, che appunto ha un protocollo con il Vaticano.

GiSpa