Gaetano Maria Maresca ed il Presepe dell’amore universale

Ciro Ferrigno ne ‘Il racconto del lunedì’ parla che l’agrumeto dei Maresca di ‘O Prufessore, ha un angolo che riscalda il cuore, è il Presepe che occupa tutto l’anno un locale al pian terreno della casa colonica

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Foto tratta dal diario di Facebook di Ciro Ferrigno

L’agrumeto dei Maresca di ‘O Prufessore, senza ombra di dubbio, è uno degli angoli più belli della penisola sorrentina, con gli alberi sempre carichi di fiori e di frutta, i capelvenere che ornano il viale d’ingresso, i pergolati che d’inverno riparano alberi di aranci e limoni e ovunque intorno i noci e le viti che svettano alti, verso il cielo. Eppure questo giardino, anche nella stagione più fredda e piovosa, ha un angolo che riscalda il cuore, è il Presepe che occupa tutto l’anno un locale al pian terreno della casa colonica, ambiente che un tempo fu stalla e successivamente deposito di attrezzi agricoli. Oggi e da tanti anni è diventato la minuscola Betlemme della famiglia.

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Foto tratta dal diario di Facebook di Ciro Ferrigno

Artefice di questo piccolo gioiello è Gaetano Maria. Mi racconta che la passione per il Presepe nacque ai tempi della Scuola Media, quando era alunno del professor Nicola Esposito, noto per quello coi pastori in movimento che, per tanti anni, ha attirato a Meta centinaia e centinaia di visitatori. Gaetano si avvicinò all’arte dell’argilla proprio in quegli anni e cominciò a plasmare pastori da quindici a trentadue centimetri, sia quelli vestiti, sia altri interamente di ceramica. Il ragazzo aveva nel sangue l’amore per l’arte presepiale, essendo figlio di Giuseppe e nipote di nonno Mimì, per anni impegnati nell’allestimento di presepi in varie chiese. Già da bambino, in famiglia, Gaetano aveva respirato il misticismo del Natale e la dolce poesia della santa grotta.

Con la collaborazione e la supervisione del docente, il ragazzo creava creature di creta che puntualmente venivano cotte nell’apposito forno presso il domicilio del professore, l’arte seguiva tecniche antiche, curando con scrupolo anche la scelta dei tessuti per i vestiti. Gaetano questuava pezzi di stoffa in giro e principalmente nelle tappezzerie, per procacciarsi tutto ciò che potesse essergli utile. Dopo i primi esperimenti ed i lodevoli risultati, confessa: “Poi mi sono appassionato” e già nei primi anni del nuovo millennio cominciò l’allestimento del presepe fisso presso la casa dei nonni, del premuroso zio Bruno, di zia Emma, in un ambiente familiare di grande calore dove c’è sempre spazio per la creatività, la condivisione e l’arte.

Natale dopo Natale Gaetano cominciò a costruire le montagne dello sfondo, le case bianche della sua Betlemme e per tutto l’anno continuava la ricerca e l’accantonamento di tutto quanto potesse essere utile per un lavoro in perenne modificazione, evoluzione e crescita. Legno, pietre di tufo, sughero, piantine, rami, quasi tutto dal giardino, che ha doni per ogni stagione. L’agrumeto stesso finì per entrare nel Presepe con gli alberelli in miniatura, i pergolati, le pagliarelle, le viti, il bottaio, il torchio per le olive.

Gaetano che, da bambino già realizzava con il padre il presepe di piccola e media dimensione, ad un certo punto diventa colui che progetta e realizza tutto. Anche il corso di laurea in Ingegneria offre spunti per costruire casette a regola d’arte, con porte e finestre che sono miniature, tetti orientali o i nostrani con le tegole rosse. Un triste Natale un incendio distrugge tutto il lavoro fatto, ma Gaetano ricomincia tutto daccapo ed il Presepe rinasce più bello di prima, pieno di effetti speciali: aurora, alba, giorno, tramonto, notte, pioggia, vento, nebbia. Le montagne che chiudono l’orizzonte diventano le valve di una conchiglia che custodiscono il tesoro di una perla preziosa, il Presepe di Gaetano Maria.

Oggi il Nostro, poco più che trentenne, vive a Vico con la moglie e due figlioletti e svolge un’intensa attività filantropica. Dal 2014 elabora progetti per la promozione sociale delle popolazioni prossime alle strutture delle suore d’Ivrea in Tanzania, Kenya e Congo. Dal ‘20 è presidente dell’Associazione Onlus “Gruppo Africa Terra delle Sirene”, oltre ad essere socio di “Cure della strada” che soccorre gli ultimi della nostra penisola. Nonostante la famiglia, il lavoro e tutti gli interessi sociali, ha sempre a cuore il “suo” Presepe e fa progetti per renderlo sempre più bello. Non ci meraviglieremo il giorno in cui vedremo svolazzare su quella Grotta, angeli dal volto scuro, plasmati dalle sue mani; quello di Gaetano Maria Maresca è il Presepe dell’amore universale.