GIULIO DE MAIO: MAESTRO DECANO DELLA TARSIA LIGNEA

Nato nel 1927 ha sempre amato la sua attività lavorativa e didattica e sembra quasi che fosse nato con la missione dell’arte del legno

EUGENIO LORENZANO  (Fonte eugeniolorenzano.wordpress.com)

Mi sorprende l’entusiasmo infantile e la solare lucidità di un maestro d’arte novantaquattrenne quando mi parla della sua vita dedicata all’arte, all’artigianato ed all’insegnamento nella sua bella dimora a Meta in costa sorrentina. Giulio De Maio (Giosuè all’anagrafe) nato nel 1927 ha sempre amato la sua attività lavorativa e didattica e sembra quasi che fosse nato con la missione dell’arte del legno. Dopo aver frequentato l’Istituto d’arte “Francesco Grandi” di Sorrento ed averne conseguito il diploma nel 1944 con il massimo dei voti nella sezione all’epoca denominata “arte del legno”, non poté proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli poiché fu subito intercettato dagli attenti suoi insegnanti che lo vollero a tutti i costi assumere nello stesso Istituto d’arte come “Maestro d’arte”. All’epoca la sezione “arte del legno” prevedeva tre tipologie di studi e pratica: ebanisteria, intaglio ed intarsio e Maestro Giulio eccelleva in tutte e tre queste specialità. Oltre alla sua attività di insegnante, De Maio ha coltivato nel suo laboratorio all’epoca le sue passioni per il restauro e la scultura in legno. Un laboratorio che il Maestro condivise a suo tempo con il cognato Carlo Esposito ed il nipote Carmine valenti falegnami ed ebanisti situato a Meta in Via Santa Lucia. A fine anni’ 50 il noto scultore Prof. Antonio Mauro realizzò la scultura della “Madonna-Stella Maris” all’interno dell’omonimo tempietto situato a Meta a strapiombo sul mare; divenne famoso e fu quindi incaricato di restaurare un crocifisso ligneo e due statue lignee inerenti l’Arcangelo Michele e l’Angelo custode contenute all’interno della Basilica di S.M. del Lauro di Meta. Con tempistica e lungimiranza il Prof. Mauro declinò il lusingante incarico e suggerì con competenza di affidare il lavoro di restauro ligneo al Maestro Giulio De Maio, tra l’altro metese doc. Sotto la stretta sorveglianza della soprintendenza di Napoli e del Presidente del consiglio di amministrazione della Basilica metese Luigi De Maria, Maestro De Maio, almeno come restauratore autodidatta, si impegnò per circa due anni con strabiliante risultati in quei restauri. Il meglio della sua attività Maestro Giulio lo ha sicuramente dato nel campo storico e tradizionale dell’intarsio sorrentino, seppure abbia sempre preferito l’intarsio a spessore rispetto a quello sottile. I suoi capolavori di tarsia sono una “Primavera di Botticelli” prodotta nel 1980 ed una “Nascita di Venere” del 1982, oltre ad un pezzo unico in tecnica, ovvero una tarsia a rilievo (a mio dire un colpo di genio nella tecnica) rappresentante un cantiere navale. Notevole anche un vassoio con pesci che mi mostra con squisita genuinità, profondo e bello nella prospettiva un quadro intarsiato inerente un paesaggio dello scomparso borgo-spiaggia del Purgatorio. Questi piccoli capolavori sono tutti esposti nella sua bella casa ed in particolare in un elegante salotto che assomiglia di più ad una sala museale che ad una stanza domestica. In collaborazione col cognato ed il nipote si è anche dedicato all’applicazione di intarsi sui mobili e mi ricorda che lo stupendo tavolo in marmo della Stazione marittima di Napoli degli anni ’50 fu abbellito da alcune sue formelle intarsiate e poi incastrate nel tavolo stesso. Un noto architetto statunitense ha voluto a tutti i costi comprare una sua copia in tarsia della “Primavera di Botticelli”. Il Maestro metese ha continuato a dedicarsi anche nel campo del restauro, come ad esempio la riattivazione delle formelle lignee dei pannelli della dismessa porta della Basilica metese rappresentanti le 15 poste del rosario con la collaborazione dello storico dell’arte Prof. Salvatore De Rosa. Ha ritoccato nel 2003 la statua già restaurata di San Michele Arcangelo restaurandone anche la testa del dragone. Fu chiamato varie volte negli anni ’70 per mostre di arte sacra al Vescovado di Sorrento e ad una bella mostra di Tarsia lignea tenutasi a Vico Equense; ha sempre partecipato con gusto e disponibilità nell’ultimo lustro ad alcune edizioni della manifestazione “Geografia Nascosta” a Meta, mostrando un’incredibile lucidità e voglia di divulgazione della sua arte. Credo che proprio nella didattica Maestro De Maio abbia espresso il meglio di sé stesso, non a caso quasi tutti i grandi dell’arte della tarsia artistica sorrentina sono stati suoi allievi: Riccardo Propoli, Giuseppe Rocco, Franco Stinga, Giuseppe Cappiello e tanti altri. Mi congedo da Maestro Giulio, che orgoglioso mi mostra un “diploma-manoscritto” incorniciato che gli hanno conferito al momento del suo pensionamento nel 1987 che testualmente riporta scritto: ” Nella sua quarantennale attività scolastica, educatore instancabile e generoso, suscitatore di idee e creazioni, guida sicura per molte generazioni di giovani.”. Non c’è retorica in questo diploma-manoscritto; Giulio De Maio è un vero Maestro!

EUGENIO LORENZANO (Fonte eugeniolorenzano.wordpress.com)