Gruppo guidato da Aponte pronto ad investire sulle infrastrutture

Su quella del percorso meccanizzato tra il parcheggio Lauro e il porto di Marina Piccola ma frena su quella del restyling del Campo Italia

                                          Foto tratta dal ilmattino.it

 Sorrento – La cordata guidata da Aponte è pronta ad investire sulle infrastrutture, su quella del percorso meccanizzato tra il parcheggio Lauro ed il porto di Marina Piccola ma frena su quella del restyling del Campo Italia.

La venuta nei giorni scorsi dell’armatore in Costiera ha fatto fare qualche passo in avanti verso questi due progetti che dovrebbero cambiare il volto di Sorrento, dal punto di vista della mobilità e di quello dell’accoglienza turistica. Si è fatto il punto della situazione poiché, anche se fino ad oggi i nomi sono top secret, ci sono già venti imprenditori tra armatori, albergatori e commercianti che hanno messo a disposizione tra i 100mila ed i 500mila euro per prenotare tra una o al massimo di cinque ‘fette’ di capitale. Ma la cordata potrebbe allargarsi anche ad altri o tra persone o società, come la Fondazione Sorrento presieduta dallo stesso armatore che si occupa del marketing territoriale e che ha avuto dallo stesso la regia dell’operazione. Il primo obiettivo della cordata è quello di portare in porto il percorso di ascensori tra il parcheggio Lauro ed il porto: si tratta di un impianto formato da due ascensori che dovrebbe trasportare sia i locali che i turisti a Marina Piccola. La prima fase del progetto dell’opera è stata data già in affidamento all’Acamir, ossia all’Agenzia campana Mobilità Infrastrutture Reti, ma gli imprenditori che fanno parte della cordata desiderano realizzarla dopo aver partecipato al bando. Il costo si aggira all’incirca 15mln di euro che la squadra di Aponte potrebbe sborsare, ma ci sono due nodi da sciogliere. Il primo riguarda i milioni che la Regione ha già assicurato per la realizzazione dell’opera, otto, cifra che i privati potrebbero rinunciare per far si che l’operazione si concluda in tempi brevi. Il secondo nodo verte sull’ipotesi del project financing, ossia un cammino costruito e gestito dai privati, però con le spese la cui metà è già coperta dai soldi della Regione. E questo non è visto bene dagli imprenditori. Comunque si vedrà quale potrebbe essere la strada migliore da percorrere.

Per quel che riguarda il restyling del campo Italia e della sua zona adiacente, si punta a dotarla di un centro fieristico ed in un parcheggio, con questo la struttura potrebbe essere un volano di sviluppo, ma purtroppo si devono fare i conti sui vincoli che ci sono nel Piano Urbanistico Territoriale che gravano sulla costiera sorrentina. Essi permetteranno di realizzare dei volumi così consistenti? Una bella domanda, perciò si ci vuol veder chiaro da parte della futura società prima che si inerpica anche in questa seconda impresa. Sorrento è cresciuta specialmente per quel che riguarda le presenze turistiche, perciò ha bisogno di infrastrutture che possono essere utilizzate in primis dai residenti, per cui gli imprenditori vogliono fare la loro parte.

GiSpa