Housing sociale: rinviati a giudizio Piergiorgio Sagristani e tutti gli indagati

Il primo cittadino afferma: “I provvedimenti non si commentano. Affronteremo serenamente il dibattimento perché continuiamo a confidare nella legittimità del procedimento amministrativo,nella nostra totale estraneità alle contestazioni elevate e, soprattutto, nella giustizia che vede la massima espressione nella istruttoria dibattimentale”

Sant’Agnello – Sulla questione dell’housing sociale sono stati rinviati a giudizio il sindaco Sagristani e tutti gli indagati.

Le accuse che la Procura di Torre Annunziata ha mosso nei loro confronti sono di lottizzazione abusiva ed altri reati legati alla realizzazione del complesso immobiliare di via Monsignor Bonaventura Gargiulo composto da 53 appartamenti oltre a box e locali commerciali.

Nel prossimo mese di settembre, e precisamente il 16, ci sarà la prima udienza del processo a carico di amministratori pubblici, imprenditori e tecnici.

Una spinosa vicenda che tiene sulla corda sia chi vi abita, ed in questo momento vi sono 37 famiglie sulle 53 che vi devono risiedere, che sono a rischio sgombero, poiché nei prossimi giorni visto che l’ultima proroga per lasciare le case è al 30 luglio. E sia per il sindaco Sagristani, per gli amministratori pubblici, imprenditori e tecnici, perché su di loro pende la spada di Damocle per una sentenza di colpevolezza.

Intanto il sindaco Piergiogio Sagristani commenta così dalla sua pagina di Facebook: “I provvedimenti non si commentano. Affronteremo serenamente il dibattimento perché continuiamo a confidare nella legittimità del procedimento amministrativo, nella nostra totale estraneità alle contestazioni elevate e, soprattutto, nella giustizia che vede la massima espressione nella istruttoria dibattimentale.

Abbiamo altresì saputo che il Gup si è riservato relativamente alla cosa che come ho sempre detto più ci sta a cuore cioè l’incidente di esecuzione per lo sgombero degli assegnatari. Sono fiducioso e spero che per questa decisione si possa aspettare finché un tribunale dopo la fase dibattimentale emetta la sentenza sui reati contestati e sulla legittimità dell’intervento.

Abbiamo sempre agito nell’interesse dei cittadini e della nostra comunità e stare insieme a loro in questo cammino dibattimentale ci onora. Continuiamo ad andare avanti fiduciosi nella giustizia ed a lavorare per il bene della comunità”.

GiSpa