Il fazzolettino, il signore del Nord e Napoli

Ciro Ferrigno ne ‘il racconto del lunedì’ parla di una città che è mito e poesia, è bellezza evanescente, è immaterialità e fuoco ardente, è sangue che si liquefa, è dove la vita si fa canto

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Prego, prego, prenda il fazzolettino, caro signore del Nord, si pulisca un poco la bocca. È sempre bene tenerla pulita, quando si parla di certi argomenti ed oggi parliamo di Napoli! Capisco perfettamente che certi discorsi possono darle fastidio, c’è un po’ di gelosia, nascono mille interrogativi, incomprensioni ed incapacità di ammettere la realtà, ma vede, certe cose sono talmente palesi che non servono le ammissioni, certe verità sono tali e basta. Napoli è la città più bella del mondo, che a lei piaccia o no.

Forse la bellezza nasce dal fatto che non dimostra di essere una metropoli con un milione di abitanti, è un paese cresciuto e viverci ti dà il senso del piccolo, del borgo e tutto questo per la carnalità sempre presente dove una persona che incroci per strada non è un estraneo ma è uno che si ferma, se capisce che tu hai bisogno di lui. In una grande città questo non succede, a Napoli si. Ricordo una mattina, tanti anni fa, ero diretto al Distretto Militare, ci passai avanti e non mi fermai perché era presto, pensai di andare prima a prendere un caffè. Una vecchierella mi corse dietro per dirmi: “Giovanotto, se cercate il Distretto, l’avete già passato, dovete tornare indietro!”. A Napoli tu sei qualcuno hai corpo ed anima, senti di essere!

È una città che non produce e non esporta nulla? È fuori dalla logica del mercato? Lei si sbaglia, Napoli produce ed esporta intelligenze, ovunque, in tutto il mondo. Da lei producono macchine? Se osserva bene quelle macchine le ha inventate un napoletano. Nella sua città c’è un ospedale che funziona perfettamente? Guardi bene, il Primario è napoletano!

Il nostro mondo, quello che conta è fatto di capitali e investimenti, di PIL e fatturato, Napoli invece è mito e poesia, è bellezza evanescente, è immaterialità e fuoco ardente, è sangue che si liquefa, è città dove la vita si fa canto. Al mondo tutto passa, solo il mito è eterno e con la poesia l’arte e la cultura che sono il sangue che scorre nelle vene. Napoli è la vecchietta che ad un certo punto scopre di avere in casa un quadro di Botticelli e che non lo vuole vendere a nessuno perché le piace e basta!  Mio caro signore del Nord, lei disprezza noi del Sud, ma perché? Ci considera poveracci, noi che abbiamo il Cristo Velato, il chiostro maiolicato di Santa Chiara, Capodimonte e la Reggia, il Museo Archeologico o il Tesoro di San Gennaro, col quale ci potremmo comperare lei con tutto il Nord!? Ha mai vissuto il Natale a Napoli? San Gregorio Armeno ed il Museo di San Martino, i dolci di Scaturchio e gli spaghetti a vongole della Vigilia, ha mai visto la Cantata dei Pastori e Natale in Casa Cupiello? Qui è Natale tutto l’anno, più che a Betlemme ed in paradiso! Conosce Totò? Ha mai visto recitare Eduardo, Peppino e Titina? È mai stato agli Incurabili per vedere la Farmacia? E al Pio Monte della Misericordia o al Castel dell’Ovo, al Carmine o a San Domenico Maggiore o al Gesù Nuovo o a San Lorenzo?

Napoli è città che i denigratori li guarda dall’alto in basso, non si urta facilmente, non si difende se non è ferita profondamente nella sua immensa dignità. L’ha fatto una sola volta, a memoria d’uomo, e in quattro giornate ha rispedito al mittente l’esercito più efferato della storia, i nazisti di Hitler, i quali se ne sono dovuti scappare a gambe levate, con tutti i cannoni, i carri armati e le bombe che avevano!

Lei ha mai visto il mare di Napoli? È mai stato a Santa Lucia, a Marechiaro, a Donn’Anna, a Mergellina, a Via Caracciolo e alla Villa Comunale? Ha mai mangiato una vera pizza napoletana, ha mai bevuto un caffè al Gambrinus? Ha mai gustato una sfogliatella o un babà? È mai stato al San Carlo o al Bellini, al Cimitero delle Fontanelle e alla Sanità? Mio caro signore, lei non conosce Napoli, questa città è un universo, non basta una vita sola per scoprirla e per amarla. Sa come ci esprimiamo noi del Sud quando diciamo che una persona non può parlar male di qualcuno o di qualcosa, che non se lo può permettere? “Pulezzete a vocca, primm ‘e parlà”. E lei lo deve fare quando parla di Napoli! Ora capisce perché all’inizio del discorso le ho dato un fazzolettino!