Incendio Moby Prince: presenza terza nave

La relazione conclusiva della commissione d’inchiesta parlamentare è stata approvata all’unanimità ed è arrivata alla conclusione che per colpa questa terza imbarcazione, accadde la collisione con l’Agip Abruzzo

Foto tratta da adnkronos.com

Redazione – Sul disastro della Moby Prince c’è l’ombra di una terza nave.

La relazione conclusiva della commissione d’inchiesta parlamentare è stata approvata all’unanimità ed è arrivata alla conclusione che per colpa questa terza imbarcazione, accadde la collisione con l’Agip Abruzzo.

Molti campani tra i 140 morti, tra cui anche Arcangelo Picone, terzo ufficiale 34 anni di Piano di Sorrento, che perirono nell’incendio che avvolse tutta la nave quella notte del 10 aprile 1991, si salvò solo Alessio Bertrand di Ercolano.

Questa terza imbarcazione non è stata ancora identificata, ma Andrea Romano (Pd) presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro Moby Prince, afferma: “Non abbiamo potuto dare risposte certe sull’identificazione della terza nave perché non ne abbiamo avuto il tempo a causa della fine anticipata della legislatura”. Se ne parla in quella prossima, ma qualche ipotesi la fa: “Una riguarda la nave 21 Oktobaar II, che è un ex peschereccio somalo, e l’altra la presenza nel tratto di mare interessato dalla presenza di una o più bettoline impegnate in possibili operazioni di bunkeraggio clandestino”.

Era stata avanzata anche l’ipotesi di qualche avaria al traghetto, ma è stato escluso: “Il sistema delle eliche era in piena efficienza al momento della collisione, non vi era alcuna avaria né malfunzionamento ai sistemi della Moby Prince”. Inoltre dalle perizie acquisite è stato accertato che l’Agip Abruzzo “si trovava in una zona di divieto di ancoraggio”.

Inoltre “siamo arrivati alla conclusione che le condizioni di visibilità la sera della collisione fossero buone, se non ottime, con vento di brezza e mare calmo”.

Il presidente dell’associazione 140 familiari delle vittime Moby Prince, Nicola Rosetti, commenta: “Siamo soddisfatti ed oggi si toglie la nebbia e si restringe il campo sui veri responsabili. Da questa terza nave dobbiamo ripartire per arrivare alla fine di questa vicenda. Siamo soddisfatti del lavoro della Commissione, ma c’è un po’ di rammarico perché se il governo fosse stato ancora in carica saremmo potuti arrivare alla parola fine. Sono convinto che siamo sulla strada giusta”.

GiSpa