Inchiesta di Reggio Emilia, appurare subito le responsabilità

L’istituto dell’affidamento familiare è a tutela dei bambini e delle bambine quando si trovano in situazioni di fragilità familiare

Il Coordinamento CARE in un suo comunicato afferma che l’indagine “Angeli e Demoni” deve seguire un percorso rapido, trasparente ed accertare la verità.

Questo il suo comunicato:

“L’indagine “Angeli e Demoni” deve seguire un percorso rapido, trasparente chiarendo ed accertando ogni responsabilità delle persone coinvolte, colpendole col massimo del rigore!

Sono circa 14.000 i bambini e i ragazzi che sono in affido in Italia e tra questi poco più di 7.000 sono in affidamento etero familiare presso una famiglia che si è resa disponibile ad accompagnare un minore in una temporanea situazione di vulnerabilità, garantendogli una relazione interpersonale significativa e di effettivo supporto alla sua crescita. Molto spesso questi bambini hanno patologie sanitarie o ingenti traumi e disagi psicologici ai quali le famiglie affidatarie fanno fronte agendo nella quotidianità in assenza o quasi di qualsiasi aiuto.

Questo grande lavoro va salvaguardato proprio attraverso la ricerca della verità e delle responsabilità sui fatti denunciati. Ugualmente crediamo che un improprio uso mediatico di quanto emerso, se manipolatorio e giustizialista, potrebbe creare ulteriori danni e compromettere un sistema di tutela preposto alla cura e alla protezione del minore,un settore già così fortemente depauperato e disinvestito.

Chiediamo pertanto chiarezza in tempi rapidi e un impegno rinnovato a fianco delle famiglie e dei bambini, per il rafforzamento del sistema di tutela pubblico dell’infanzia, affinché si crei una rete consapevole e virtuosa tra istituzioni e soggetti protagonisti”.