Indagini in corso sull’affare datteri di mare

La Procura di Torre Annunziata e Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia intendono presto chiudere il cerchio

 Redazione – Sull’ affare datteri di mare ci sono indagini in corso e la Procura di Torre Annunziata e la Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia intendono presto chiudere il cerchio.

Un affare che si aggira intorno ai 700mila euro che coinvolge pregiudicati, pescatori di frodo e ragazzini poco più che adolescenti, con i datteri che dopo venduti arrivano sui banchi delle pescherie e nelle cucine di alcuni ristoranti stellati, non solo nella città partenopea, ma passano i confini della Campania: Puglia, Lazio, Toscana, Liguria, Lombardia, Piemonte e perfino al confine con la Francia.

L’ipotesi sulla quale stanno lavorando sia la Procura oplontina che la Capitaneria di porto stabiese è quella dell’associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale ed al danno irreversibile ai fondali della Terra delle Sirene. Sotto i riflettori ci sarebbe un’organizzazione criminale che paga i pescatori di frodo, dopo che i datteri sono ‘pescati’ vengono da loro riposti in sacchi di plastica ed affidati a ragazzi insospettabili e minorenni, che sui propri scooter li trasportano e li occultano in dei depositi dell’hinterland stabiese. Da lì sono consegnati in tutta Italia e vengono pagati anche 150 euro al chilo quando la richiesta è più forte, spesso nel periodo natalizio, per poi finire sulle tavole anche di qualche personaggio vip.