Jamme: educazione allo sport ed inclusione sportiva per creare indipendenza

Il convegno In – Dipendenza sport disabilità e tecnologia con la partecipazione di due canadesi d’eccezione: Derrick de Kerckhove e Jutta Trevirarnus

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Roma – “Gli ideali ci sostengono nelle difficoltà”, queste le parole scelte da Roberto di Lorenzo, presidente di Vivi Basket,  per aprire la tavola rotonda “In Dipendenza: sport – disabilità – tecnologia – educazione inclusiva attraverso lo sport ” che si è svolta lunedì 22 ottobre presso l’Ipogeo della Basilica del Buon Consiglio a Capodimonte con relatori di livello nazionale ed internazionale. La manifestazione è stata voluta da Vivi Basket, Tutti a Scuola onlus, cooperativa sociale L’Orsa Maggiore, Osservatorio TuttiMedia – Media Duemila per sostenere e diffondere  il progetto Jamme. Jamme promuove a Napoli lo Sport Inclusivo che significa più opportunità per avvicinare e coinvolgere le persone con disabilità alla pratica sportiva e promuovere l’interazione fra persone con e senza disabilità. Il progetto è finanziato da Oso – Ogni Sport Oltre, promosso da Fondazione Vodafone Italia con il sostegno di Fondazione Con il Sud. In platea era presente anche la cestista azzurra Kathrin Ress, che da giugno 2018 gioca nella Dike Napoli.

Nicoletta Caselin, ex nazionale di basket, stupisce con il suo progetto di Canestro Sospeso: “Pratica che ho imparata a Napoli dove si paga un caffè in più al bar, lasciandolo in sospeso per chi non può permetterselo – racconta – il dono anonimo l’ho trasferito al basket, così i bambini meno fortunati possono rimanere in palestra, imparare a giocare e magari diventare campioni”.

Il bilancio dell’evento è di Roberto di Lorenzo: “Dal convegno possono venire interessanti spunti per il progetto Jamme – ha spiegato il presidente di Vivi Basket – Derrick De Kerchove ci ha portati verso il futuro mentre Jutta Treviranus ha raccontato di una nazione in cui i disabili sono una risorsa”.   Angelica Viola presidente Cooperativa Orsa Maggiore ha sottolineato l’importante di best practise di livello internazionale e, non a caso, ha citato la società canadese quale esempio. Per

Toni Nocchetti, presidente di Tutti a Scuola Onlus: “La pratica sportiva per i disabili è indispensabile. L’associazione, che opera da oltre dieci anni, ha trovato nella Fondazione Vodafone  un interlocutore serio e sensibile”.  Il maestro di Judo Gianni Maddaloni ha raccontato della sua palestra dove normalità ed eccezionalità si contaminano: “Lo sport è una cura miracolosa  – dice – quando in gruppo si gioca con le stesse regole”. Cesare Covino, maestro elementare, istruttore nazionale di mini Basket, ha ribadito con forza “la centralità dell’essere persone sempre e in ogni condizione”.  Buon inizio per il progetto Jamme: “ Proviamo a costruire un mondo diverso per tutti – ha concluso il moderatore Enzo Esposito, caporedattore Corriere del Mezzogiorno –   non sempre la diversità è solo fisica. Anche abitare in un determinato quartiere può creare emarginazione”.