La chiesa di Santa Teresa rischia la chiusura

Poiché i frati non sono sufficienti dalla Casa Generale hanno emesso questo ordine, partita petizione

 

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 Piano di Sorrento – Rischia la chiusura la chiesa di Santa Teresa poiché i frati non sono sufficienti e dalla Casa Generale hanno emesso questo ordine, perciò è partita una petizione.

Una delle chiese più antiche della cittadina costiera, frequentata molto in passato ma anche oggi, corre questo rischio, che in molti vogliono evitare, perciò è partita una petizione che vuole far continuare a vivere questo edificio di culto seicentesco.

Nel 1633 l’Università del Piano fa richiesta dell’istituzione di un convento dei carmelitani nel proprio territorio. Nel 1661 i Carmelitani iniziarono così la costruzione del loro convento con il contributo dei fedeli, che sarà dedicato a Santa Teresa. La cerimonia della prima pietra avvenne alla presenza dell’Arcivescovo Paolo Suardo. Nel 1678 sono già realizzate le due ali della struttura del Convento con dodici monaci che vi risiedono.

Annessa all’omonimo convento, è a tre navate, e posta alla fine di una pittoresca scalinata che parte dal corso italia e confluisce sul sagrato della chiesa, fu costruita fra il 1663 ed il 1687, fu voluta dai fedeli con i contributi raccolti presso il popolo ed il cospicuo apporto del barone Renato de Massa (come si evince da una lapide con scritta latina del 1687 posta sulla facciata).

Il 28 aprile 1691 la chiesa fu inaugurata dall’Arcivescovo Diego Petra. Oggi l’ex convento ospita il glorioso ’Istituto Nautico “Nino Bixio”, uno dei più antichi d’Italia, e, nonostante varie trasformazioni che la struttura ha subito nel tempo è ancora intatto, l’antico chiostro con il colonnato ad archi.

Per quanto riguarda la chiesa, v’è da dire che l’architettura è in stile barocco e neoclassico con particolari decorazioni presso quattro nicchiette ricavate ai lati del portale. All’interno sono da menzionare un bel pulpito in marmo con baldacchino, un altare maggiore in marmi policromi con balaustra, un coro ligneo di buona fattura del 1936.

Presso la navata di sinistra si nota una grande tela raffigurante San Giovanni della Croce del pittore Romualdo Formosa, fondatore dell’ordine carmelitano, sempre nelle navate laterali sono custodite una statua lignea della Madonna del Carmine, ed una scultura in gesso raffigurante il Bambino di Praga.

Così in queste ultime ore si è appresa questa notizia, ma Padre Vincenzo rassicura che non servono molti Carmelitani per andare avanti, poiché sono sufficienti ad assicurare le funzioni, e l’assistenza ai tanti fedeli che sono devoti alla Madonna del Carmelo. Poi è alquanto commosso per le testimonianze di solidarietà che stanno ricevendo, della mobilitazione che si è messa in moto per non far chiudere le porte di questa seicentesca chiesa.

Anche il sindaco Vincenzo Iaccarino è restato stupito e dispiaciuto, ha dato il suo sostegno alla petizione per la non chiusura, sperando nel ripensamento della Casa Generale.

GiSpa