La Clinica San Michele ha riaperto i battenti, è sede USCA

Ossia Unità speciale di continuità assistenziale, destinata al controllo domiciliare dei pazienti Covid-19 della Penisola sorrentina

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Foto tratta dal diario di Facebook di Vincenzo Iaccarino

 

Piano di Sorrento – Nella mattina del 27 aprile ha i battenti la Clinica San Michele, è sede USCA-Unità speciale di continuità assistenziale, destinata al controllo domiciliare dei pazienti Covid-19 positivi della Penisola sorrentina.

Per la sua apertura sono stati presenti, i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta che operano nel distretto sanitario 59 dell’Asl Na3-Sud, diretto da Grazia Formisano.

Il medico di medicina generale o il pediatra di famiglia attiveranno l’intervento dei sanitari delle Usca, quando c’è la necessità di una visita domiciliare.

I medici di questa Unità speciale di continuità assistenziale riguardano specificatamente i pazienti Covid-19 dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati, che hanno bisogno di assistenza e che possono restare nel loro domicilio, oppure a quelle persone per la cura a casa con sintomatologia “simil influenzale”, di cui non è certificata l’eventuale positività, ma che devono essere considerati come sospetti casi Covid-19.

Questo è l’articolo 8 della Gazzetta Ufficiale che parla delle Unità speciali di continuità assistenziale:

“Art. 8 – Unità speciali di continuità assistenziale

  1. Al fine di consentire  al  medico  di  medicina  generale  o  al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire  l’attività  assistenziale  ordinaria,  le  regioni  e  le province autonome di  Trento  e  Bolzano  istituiscono,  entro  dieci giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, presso  una  sede di continuità assistenziale già esistente una unità speciale  ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti  affetti  da COVID-19  che  non  necessitano  di  ricovero  ospedaliero.  L’unita’ speciale è costituita da un numero di  medici  pari  a  quelli  già presenti nella sede di continuità assistenziale  prescelta.  Possono far parte dell’unita’ speciale: i  medici  titolari  o  supplenti  di continuità assistenziale; i  medici  che  frequentano  il  corso  di formazione specifica  in  medicina  generale;  in  via  residuale,  i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti  all’ordine  di competenza. L’unita’ speciale è attiva sette giorni su sette,  dalle ore 8.00 alle  ore  20.00,  e  ai  medici  per  le  attività  svolte nell’ambito della stessa e’ riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora.
  1. Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale comunicano all’unita’ speciale di cui al comma 1, a seguito del triage telefonico, il  nominativo  e l’indirizzo dei pazienti di cui al  comma  1. I medici  dell’unita’ speciale per lo svolgimento delle specifiche attività devono  essere dotati di ricettario del  Servizio  sanitario  nazionale, di  idonei dispositivi di protezione individuale e seguire  tutte  le  procedure già all’uopo prescritte.
  1. Il triage per i pazienti che si recano autonomamente in  pronto soccorso dovrà avvenire in un ambiente diverso e separato dai locali adibiti all’accettazione del medesimo pronto  soccorso,  al fine  di consentire alle  strutture  sanitarie  di  svolgere  al  contempo  le ordinarie attività assistenziali.
  2. Le disposizioni del presente articolo sono limitate alla durata dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19,  come  stabilito dalla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020. “. La struttura di Via Carlo Amalfi fu per decenni del secolo scorso uno dei poli sanitari della Costiera, era la sede di vari reparti: Chirurgia, Medicina Generale, Oculistica, Ginecologia, ed Otorinolaringoiatria. In essa operava anche l’oculista Mario D’Esposito, uno di più illustri medici della Costiera che coniugò cultura, scienza umanità, e portò la luce del suo sapere anche fuori dei confini nazionali. D’Esposito è stato l’oculista di generazioni di pianesi e di sorrentini che non hanno mai mancato di ricordarne il valore e lo spessore umano e professionale ogni qualvolta si trattava e ancora si tratta di ricordare uomini che hanno dato lustro al paese in Italia e all’estero. Nato a Piano di Sorrento nel 1926 si laureò in medicina nel 1951, si specializzò in oculistica nel 1954 e divenne libero docente di oculistica nel 1960 e di ottica fisiologica nel 1967  all’Università di Napoli Federico II quale direttore della cattedra di Oculistica. Si deve a lui l’istituzione della Scuola Superiore per Ortottisti Asssitenti di Orftalmologia.

GiSpa