Ciro Ferrigno in ’50 Anni di gite’ parla che in vacanza in Friuli la vacanza fu caratterizzata da un grosso evento: i cinquant’anni di matrimonio dei miei zii Bianca e Salvatore Astarita
(Fonte Ciro Ferrigno – 50 Anni di gite)
Nel luglio del 2002 eravamo in vacanza nel Friuli in un albergo a Camporosso, non distante da Tarvisio e dal confine austriaco. Luoghi meravigliosi, nella Valcanale, parte della Foresta di Tarvisio. Il soggiorno, a parte la ricordevole gita a Vienna, fu caratterizzato da un grosso evento: i cinquant’anni di matrimonio dei miei zii Bianca e Salvatore Astarita. La data esatta sarebbe stata il 31 luglio, ma essendo quello il giorno della partenza per il rientro, anticipammo la festa al 30.
Prendemmo molto sul serio l’anniversario, preparando tutto il necessario per solennizzarlo nel miglior modo possibile. La celebrazione della santa Messa fu fissata per il pomeriggio, nella chiesa Collegiata di Tarvisio, con la benedizione degli anelli e tutto quanto prescrive il rito. Il giorno dell’escursione a Vienna comperammo, come dono di tutto il gruppo, una magnifica statuetta della Madonna, in legno intagliato a mano, lavoro tipico dell’artigianato tirolese, un oggetto molto bello e assai gradito dagli sposi.
Già i giorni prima si sentiva parlare di parrucchiere e pettinature, di vestiti e gioielli, poi fu necessario scrivere la preghiera dei fedeli per l’occasione e si misero a lavoro in particolare le amate “Torresine” Carmela Festa, Michelina Iaccarino, Annamaria Colabella, Aurora Gallo e altri e riuscirono ad esprimere al meglio i sentimenti di tutto il gruppo. Normalmente queste ricorrenze vengono vissute in seno alla famiglia, mentre gli zii avevano accettato di buon grado l’idea di festeggiare quella data così importante con i compagni della vacanza, ben sapendo che non di compagni si trattava, bensì di amici.
Per l’occasione tutti erano elegantissimi e in particolare le signore, che avevano trascorso l’intera mattinata nei preparativi, in particolare per le acconciature, ma anche per stirare il vestito, comunque costretto nel piccolo spazio della valigia.
La funzione in chiesa fu particolarmente solenne e già tutti ci disponemmo all’ingresso per accogliere la coppia che entrò per ultima; non mancarono la musica e i canti, in particolare l’Ave Maria e la Marcia Nuziale, nonché l’omelia di circostanza e i confetti.
La cena in albergo fu particolarmente solenne e il personale tutto si industriò per rendere l’evento ricordevole. Su mio consiglio gli zii avevano chiamato un’orchestrina che eseguì delle musiche popolari friulane e dei ballabili che furono un vero e proprio invito alla danza. Naturalmente la cena si chiuse con la torta nuziale, il brindisi e il classico bacio. Unico aspetto negativo fu il fatto che dovemmo concludere i festeggiamenti piuttosto presto, perché la mattina successiva, dopo la colazione, sarebbe iniziato il lungo viaggio di rientro.
Sulla strada del ritorno, per il pranzo, ci fermammo al ristorante della Certosa di Firenze ed anche lì ci fu il taglio della torta e il brindisi augurale. Allora per gli zii, ancora oggi per tanti di noi, un ricordo in più, che gli anni passati rendono prezioso, forse perché unico!