La prima gita e l’albero destinato a crescere negli anni

Ciro Ferrigno in ’50 Anni di gite’ parla di quella che fece nel maggio del 1974 alle Grotte di Pertosa, Sicignano degli Alburni ed Eboli

A maggio del 1972 diedi vita alla “Piccola Compagnia di Teatro di Piano di Sorrento”, destinata a durare nel tempo, almeno fino ad oggi, anche se sotto altro nome. Erano entrati a far parte del Gruppo un sacco di giovani, ai quali bisognava offrire delle opportunità, dei momenti di aggregazione diversi dalla recitazione, che di anno in anno diventava sempre più coinvolgente e impegnativa. Cominciai ad organizzare cene, pizze, serate di ballo, escursioni in montagna, giornate estive al mare e gite.

Per questo gruppo di amici realizzai nell’estate del 1974 una lunga vacanza in Valtellina e il 4 ottobre una gita di un giorno, che sarebbe diventata la prima di una lunga serie. L’itinerario comprendeva le Grotte di Pertosa, Sicignano degli Alburni ed Eboli. Eravamo una ventina di persone, in prevalenza della Compagnia e vi presero parte anche familiari e amici, tutte persone che seguivano le nostre attività teatrali con curiosità, attratti dal fatto che un gruppetto di giovani, per la prima volta a Piano, si muovesse al di fuori delle due sfere dominanti, la Chiesa e la Politica.

Alla prima gita ne fecero seguito tante altre, fino a diventare a cadenza mensile e il numero dei partecipanti cominciò ad allargarsi a macchia d’olio, ben oltre la nostra comitiva, con la partecipazione di familiari, amici e conoscenti e amici degli amici. Io non arrivavo impreparato al varo della prima gita, tante ne avevo organizzate nell’ambito dell’Oratorio di San Nicola e con gli amici del mare, con i quali realizzavo un itinerario ogni anno, nel mese di settembre. Ma da sempre il viaggiare era nel mio sangue, assieme alla Scuola e al Teatro, i tre amori della mia vita.

Quel 4 ottobre partimmo da Piazza Cota alle 7 di mattina, con destinazione alcune località della Provincia di Salerno. Andammo innanzitutto a visitare le Grotte di Pertosa, raggiungendo l’ingresso con il famoso barcone di Caronte, che consente di superare il laghetto che si trova prima del percorso vero e proprio. Conclusa la visita al suggestivo mondo sotterraneo, con il pullmino ci spostammo a Sicignano degli Alburni, un borgo molto bello con un centro storico di rilievo e un pittoresco Castello. A Sicignano, che in autunno profuma di castagne sul fuoco, consumammo la colazione a sacco. La tappa pomeridiana fu Eboli, dove visitammo il centro storico e alcune chiese importanti, tra le quali il Santuario dei Santi Cosma e Damiano. Tornammo a Piano intorno alle 19.30, quando già era buio.

Quel giorno piantammo un albero destinato a crescere negli anni, con rami pieni di foglie e tanti frutti.