La bella “Mamma del Lauro”, realizzò il prodigio, la pioggia cessò e i fedeli riconoscenti, ogni anno la commemorarono, fino a che tale pratica si spense, e la memoria collettiva si affievolì; di quell’avvenimento si hanno documenti inconfutabili, che furono trasmessi a Roma quando si chiese l’incoronazione della Beata Vergine nel 1748
(Fonte lurusblog.wordpress.com)
Anche oggi sabato 20 maggio 2023 piove, eppure siamo in primavera inoltrata e molti di noi avevano riposto gli indumenti invernali. Le cronache recenti narrano dei disastri provocati nella terra di Romagna, fortunatamente nelle nostre contrade tali fenomeni atmosferici non destano altrettanta preoccupazione.
Ma occorre ricordare che nel lontano novembre 1728 (all’epoca non c’era il riscaldamento globale) piovve ininterrottamente in penisola per tre mesi, tanto che i cittadini preoccupati chiesero l’intervento della Madonna del Lauro che per l’occasione, narrano le cronache, fu portata in processione fino ai confini remoti di Sorrento.
La bella “Mamma del Lauro”, realizzò il prodigio, la pioggia cessò e i fedeli riconoscenti, ogni anno la commemorarono, fino a che tale pratica si spense, e la memoria collettiva si affievolì; di quell’avvenimento si hanno documenti inconfutabili, che furono trasmessi a Roma quando si chiese l’incoronazione della Beata Vergine nel 1748.
Nel 1920 a duecento anni dall’accaduto, non esisteva nella Basilica del Lauro, nessuna memoria che ricordasse il prodigio della cessazione della pioggia, sebbene fossero eternati nel marmo avvenimenti forse anche di minore importanza, fu così che il Comitato organizzatore delle feste, d’accordo con l’Insigne Collegiata e coll’Amministrazione della Basilica decise di murare nella Chiesa, una lapide commemorativa dell’avvenimento e delle feste centenarie solennemente celebrate.
L’ epigrafe in classico latino, fu dettata dal prof. Canonico D. Salvatore Maresca del Capitolo Metropolitano e fu murata, nel novembre del 1928, nella parete della navata a sinistra della Basilica, con gli auspici del vescovo Paolo Iacuzio.
Riportiamo il testo latino della lapide, e a beneficio di chi non conoscesse il latino, di seguito riportiamo anche la traduzione italiana.
- P. R. M.
VERTENTE MENSE NOVEMBRI AN. MDCCXXVIII
IMMODICUM INIMICUM IMBREM
SURRENTINAE PENINSULAHE INCOLAS EXANIMATOS
TRIBUS ABIHINC MENSIBUS CONTINENTER AFFLICTANTEM
PRAESENTISSIMA VIRGO DEIPARA AD LAURUM
CUIUS SACRATISSIMA IMAGO
AD SURRENTINOS FINES FUIT SUPPLICATIONIBUS DELATA
TOTIUS QUA PATET DIOCESEOS
FREQUENTISSIMO CLERO POPULOQUE COMITANTE
SUO NOMINE PRODIGIALITER COMPESCUIT
PRAECLARI BENEFICI MEMORES GRATIQUE
MARIALIS HUJUS BASILICAE CHRISTI FIDELES
PORTENTOSUM ABRUPTAE PLUVIAE MIRACULUM
ALTERA QUAQUE DOMINICA NOVEMBRIS
QUOTANNIS DEVOTE RECOLENDUM CURANT
AUSPICATISSIMUM REI EVENTUM
BIS CENTENIS LABENTIBUS ANNIS
CLERUS POPULUSQUE METENSIS
ADSTANTE EXCELLENTISSIMO ARCHIEPISCOPO SURRENTINO
PAULO IACUZIO
FINITIMORUM MUNCIPUM CONVENTU
SOLEMNIORI QUAM AGI POSSIT POMPA
COMCELEBRAVIT AC MARMORI CONCREDIDIT
- R. S. MCMXXVIII
Ed ecco la traduzione dal Latino
A PERPETUA MEMORIA DELL’ AVVENIMENTO
RICORRENDO IL MESE DI NOVEMBRE DELL’ ANNO 1728
UNA PIOGGIA DIROTTA E DISASTROSA
CHE GLI SCORAGGIATI ABITANTI DELLA PENISOLA SORRENTINA
DA TRE MESI ININTERROTTAMENTE AFFLIGEVA
LA POTENTISSIMA VERGINE DEL LAURO
LA CUI SACRATISSIMA IMMAGINE
CON SUPPLICHE PORTATA AI CONFINI DI SORRENTO
ACCOMPAGNATA DA NUMEROSO CLERO E DAL POPOLO
DI TUTTA LA DIOCESI
COLLA SUA POTENZA PRODIGIOSAMENTE ARRESTO’
MEMORI E GRATI DI SI STRAORDINARIO BENEFIZIO
I FEDELI DI QUESTA BASILICA MARIANA
IL MERAVIGLIOSO PRODIGIO DELLA CESSATA PIOGGIA
NELLA SECONDA ‘DOMENICA DI NOVEMBRE
OGNI ANNO DEVOTAMENTE COMMEMORANO
IL LIETISSIMO AVVENIMENTO
NELLA RICORRENZA DELLA DATA DUE VOLTE CENTENARIA
IL CLERO ED IL POPOLO METESE
COLLA PRESENZA DELL’ ECCLENTISSIMO ARCIVESCOVO SORRENTINO
PAOLO IACUZIO
COLL’ INTERVENTO DEI POPOLI CIRCONVICINI
CELEBRO’ COLLA MASSIMA POMPA
E NE CONSACRO’ LA MEMORIA IN ‘QUESTO MARMO
L’ ANNO DELLA SALUTE 1928
La Madonna del Lauro è attualmente in itinere per le varie chiese e cappelle di Meta, ad essa si rivolgono con speranza i fedeli, aggiungiamo nelle nostre preghiere anche quelle per i nostri fratelli della terra romagnola.
(Fonte lurusblog.wordpress.com)