L’amore della signorina Loreto per la Cappellina della Madonna delle Grazie

Lo narra Ciro Ferrigno ne ‘Il racconto de lunedì’ e spera che un giorno si sappia se qualcuno riporti alla luce il miracolo che è all’origine di questa piccola Cappella

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e porta
Foto tratta dal diario di Facebook di Ciro Ferrigno

In Via Bagnulo a poca distanza dall’imbocco del vicolo dei Calafati c’è una cappellina dedicata alla Madonna delle Grazie. Pare che la sua fondazione sia di origine votiva, edificata cioè, a seguito di un miracolo operato dalla Vergine, evento del quale si è persa memoria. Non è escluso che la grazia possa avere attinenza con fatti legati alla Prima Guerra Mondiale, in quanto la Cappellina si trova citata, per la prima volta, nella Santa Visita dell’Arcivescovo di Sorrento dell’anno 1921, giusto un secolo fa. Il locale, che prospetta sulla strada, ha una piccola sacrestia e pare che il tutto sia stato proprietà di una famiglia sorrentina, i Rinaldi, poi passato alle sorelle Durante.

La festa della Madonna veniva celebrata il primo sabato di luglio; mi racconta Lello Iacono che per la Messa solenne veniva utilizzata anche la strada, perché nello spazio antistante la cappella veniva predisposta una pedana di legno sulla quale c’erano altre sedie per i fedeli, che accorrevano numerosi. Negli anni in cui la festa era curata da Gaetano Russo ‘o Cazettaro, questi provvedeva ai fiori, alle lampade ed anche ai botti. Gaetano Russo era detto ‘o Cazettaro perché lavorava in una di quelle gloriose botteghe artigiane di Bagnulo che, coi telai producevano capi pregiati in seta, richiesti anche dal Vaticano e da tante famiglie inglesi.

In anni più vicini a noi la Cappella è stata curata amorevolmente dalla signorina Loreto che abitava in una stanza attigua, organizzava il rosario serale e manteneva la lampada ad olio sempre accesa e fiori freschi dinanzi all’Immagine. La signorina, garbata e solare, aveva finito col prendere il nome del pappagallo che le faceva compagnia ed al quale dedicava tutte le attenzioni possibili.

Questo luogo di culto si aggiunge alle tante chiese dedicate alla Madonna delle Grazie nel territorio di Piano. Oltre al Santuario di Rosella ci sono la Cappella della Marina, le chiesette di San Liborio e di Legittimo, quella del Cavone e la Cappellina dei Ciampa a Gottola. La devozione, è sempre stata particolarmente sentita in tutto il paese perché dalla notte dei tempi la Madonna delle Grazie è invocata come protettrice dei naviganti, dei pescatori e come faro di salvezza per le anime del Purgatorio. La processione della Madonna delle Grazie della Marina costituisce il momento di festa più importante per tutta la comunità, perché non c’è famiglia che non abbia un marittimo o una persona che tragga direttamente o indirettamente, sostentamento dal mare.

Nell’attesa che qualcuno riporti alla luce il miracolo che è all’origine di questa Cappellina, mi piace ripensare all’immagine della signorina Loreto che con cura ed amore, giorno dopo giorno, manteneva accesa la lampada dinanzi a quel Quadro. Una vestale dei giorni nostri, un’anima bella, che operava nel silenzio e nel nascondimento, celebrando puntuale, giorno dopo giorno, una liturgia semplice ma di grande significato. È una figura emblematica che condensa e riassume la fede del popolo intero nella Madonna delle Grazie. Infatti, in certe sere tempestose la Loreto sentiva come un calpestio e immaginava tanta gente che veniva a salutare la Madonna, donne della Marina, contadini dei Colli, commercianti del Corso e uomini del mercato, in particolare quando l’olio mancava e sperava tanto che qualcuno ne portasse un po’. Nei giorni di carestia rinunciava volentieri al condimento per il cibo, pur di versare l’olio nella lampada; certe volte era una corsa contro il tempo, fino all’ultimo palpito dell’ultima fiammella. È nella semplicità delle cose che una vita trasmuta in un’immagine di grande poesia e di infinita dolcezza.

Per le fotografie ringrazio l’amico Antonio Spasiano