L’epopea di Gennaro Arma nel libro “La lezione più importante”

Ribattezzato “capitano coraggioso” racconta nel libro dal titolo l’esperienza vissuta a bordo della Diamond Princess

 La lezione più importante

Redazione – L’odissea vissuta da Gennaro Arma sulla Diamond Princess nel libro “La lezione più importante”.

Ribattezzato “capitano coraggioso” racconta nel libro dal titolo l’esperienza che gli è capitata da quel famoso 4 febbraio nel mare giapponese con la “sua” nave da crociera con a bordo circa 3.700 tra passeggeri ed uomini di equipaggio.

Un’esperienza di un comandante che come vuole la legge del mare deve essere l’ultimo a lasciare la nave quando accade qualsiasi cosa, e quello che gli è capitato gli sono valse varie onorificenze, tra tutte quella di commendatore che gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Riavvolgendo il nastro: tutto inizio il 4 febbraio quando la nave stava solcando le acque territoriali giapponesi e le autorità del sol levante ordinarono, nel quadro delle misure di contenimento dell’epidemia di coronavirus, lo stato di quarantena per le persone a bordo della nave, dopo che la malattia era stata diagnosticata in un 80enne sbarcato il giorno prima ad Hong Kong.

Giorno dopo giorno il coronavirus contagiava a decine le persone, il comandante Arma si è armato di tanta pazienza, non solo con l’emergenza che si viveva a bordo della sua nave, ma anche nel tentativo di tenere alto il morale dei passeggeri e dell’equipaggio. Ed ogni giorno ha cercato di non creare allarmismi, anzi ha cercato di limitarli tramite degli annunci dall’altoparlante.

Uomo di mare, erede di una tradizione marittima importante, Gennaro Arma ha affrontato con rigore e umanità una “tempesta perfetta”. Al comando della Diamond Princess – la nave da crociera rimasta nelle acque del Giappone per quasi un mese nel febbraio 2020, a causa del contagio da Covid-19 di oltre settecento persone fra ospiti e membri dell’equipaggio -, Arma ha dimostrato raro coraggio, competenza e saggezza. D’altronde “il mare è imprevisto che incombe, è l’inatteso col quale devi convivere”, e il comandante nella sua lunga carriera ha imparato che in mare “devi saperti organizzare in un istante e riorganizzarti un istante dopo perché è già tutto cambiato”.

Scritto con la tensione emotiva di un diario di bordo, la lezione più importante ripercorre quei lunghissimi giorni di attesa e apprensione – la paura per le prime frammentarie notizie sul contagio, la consapevolezza di trovarsi di fronte a uno scenario nuovo e preoccupante in cui donne e uomini dovranno imparare a proteggersi a vicenda, accettando di separarsi per salvarsi -, e attraverso il racconto in prima persona del comandante ci consegna il ritratto di un uomo che di fronte alla sfida più difficile della sua vita non si è arreso. Anzi, con grande sangue freddo e una buona dose di pazienza, dolcezza, perseveranza e determinazione, è riuscito a placare la bufera e a condurre infine in porto la sua nave, grazie anche alla preziosa collaborazione dei suoi “gladiatori”.

La sera del 1° marzo, sbarcando per ultimo dalla nave, Arma porterà con sé un insegnamento universale: un buon comandante è tale se conosce i valori del sacrificio, dell’ascolto, del sapersi “trovare dall’altra parte”, della solidarietà e della fiducia reciproche. Una lezione senza tempo che viene dal mare, quel mare che è uno “spazio infinito ma anche la strada insospettabile che ti conduce al rispetto e alla comprensione degli altri”.

GiSpa